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Da GoPro a Kohl’s: quando le azioni-meme decidono di prendersi la rivincita e spazzare via gli hedge fund con rincorse al 400% di guadagni folli
Cosa hanno in comune GoPro, produttore di fotocamere, Krispy Kreme, re delle ciambelle, Opendoor Technologies, piattaforma digitale immobiliare, e Kohl’s, gigante del retail omnichannel? Apparentemente nulla, a parte un dettaglio che le ha trasformate in meme-stock capaci di schizzare in Borsa a Wall Street addirittura del 400% in pochi giorni. Il fil rouge? Tutte queste aziende sono il campo di battaglia dove gli hedge fund scommettono sul ribasso attraverso vendite allo scoperto, mentre un esercito affamato di piccoli risparmiatori, armato di meme e meme soltanto, contrattacca facendo impennare i loro titoli. Davvero una nuova saga di Davide contro Golia, ma con tweet e post come lance.
Il segreto di questo improbabile esercito digitale sta nel forum WallStreetBets di Reddit, dove meme, battute e strategie di massa sembrano trasformare piccoli risparmiatori in un’orda pronta a far saltare i piani degli hedge fund. Quanto più gli speculatori puntano al ribasso, più questi combattenti digitali spingono i prezzi verso l’alto. Un gioco spietato di strategie, oppure solo un enorme scherzo, condito da memes e ironia? Facciamo un salto a osservare le cifre.
Opendoor Technologies è un perfetto esempio di fronteggiare le tempeste dell’alta finanza. Qui, secondo i dati più recenti, le posizioni short raggiungono il 28,32% del flottante, ovvero quasi un terzo delle azioni circolanti usate dagli hedge fund per scommettere al ribasso. Ma qualcosa è andato storto per loro: grazie all’ondata di acquisti dei piccoli investitori, il titolo ha fatto un balzo spettacolare tra il 7 e il 21 luglio, crescendo del 413%. Tradotto: gli hedge fund stanno incassando una figuraccia clamorosa. Più il titolo schizza, più loro perdono soldi e si vedono obbligati a ritirare le vendite short con perdite pesanti.
E cosa succede a Krispy Kreme, che tradizionalmente vende solo ciambelle e non azioni? Nonostante un robusto 30% di azioni vendute allo scoperto, un esercito di investitori ha spinto il titolo del 42% in pochi giorni, infliggendo un altro sonoro schiaffo alle tasche degli hedge fund. Il fenomeno continua con Kohl’s, dove addirittura la metà delle azioni flottanti è data in prestito per vendite allo scoperto. Dato comunque di poco conforto per gli speculatori: dal 18 al 22 luglio il titolo è salito di quasi il 50%, prima di un brusco calo del 15% il giorno successivo, un tennis finanziario tutto da seguire.
Infine, GoPro, pur con una posizione short “contenuta” al 10%, ha messo in scena un vero e proprio spettacolo con un incredibile rally del 136% negli ultimi giorni. Insomma, sono giorni di fuoco per gli hedge fund, che sembrano fare acqua da tutte le parti.
Il déjà-vu di GameStop e il ricordo che fa male
Questa mania da meme-stock non è certo una novità dell’ultimo minuto, ma una versione aggiornata e migliorata di quello che era successo nel 2021 con GameStop. All’epoca, un manipolo di piccoli investitori armati di meme fece tremare i giganti della finanza, sbaragliando con la stessa formula: vendite allo scoperto pari a percentuali imbarazzanti del flottante e una folle corsa all’acquisto di massa. Il risultato? Un rally epico ma la volatilità che ne seguì non fu propriamente un piacevole giro sulle montagne russe per molti di quegli stessi piccoli investitori. Un piccolo promemoria del fatto che dietro al meme c’è sempre un rischio concreto, spesso camuffato da una ragnatela di ironia e hype mediatico.
Basta guardare Opendoor Technologies per rendersene conto: dopo l’esplosivo +413% in pochi giorni, si è presa una mazzata del 31% nelle settimane seguenti. Una montagna russa finanziaria che può essere letale per chi non ha il fegato o il portafoglio a prova di bomba. È la nuova frontiera del rischio del mercato, quella costruita sulla speculazione incrociata in rete dove milioni di click possono muovere milioni di dollari – almeno temporaneamente – mentre le regole del gioco tradizionale sembrano essere stravolte da meme, hashtag e fomo (paura di essere tagliati fuori).
Insomma, questo fenomeno, che ritorna prepotentemente nella stagione dei massimi storici a Wall Street, è una miscela esplosiva di sfida al sistema, follia collettiva e, perché no, semplice vendetta di piccoli contro grandi. Ma come ogni storia di rivincita, ha un rovescio della medaglia che pochi narrano volentieri: pochi sogni e tante batoste potenziali. Alla fine, l’unica certezza è che la finanza si è trasformata in un gigantesco teatro dell’assurdo, dove gli speculatori e i piccoli investitori si affrontano a colpi di meme… e il pubblico resta a bocca aperta.