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Detrazioni IRPEF 2025: scopri come calcolarle!

Non si può stare in silenzio di fronte a un tale scempio fiscale. Si parla tanto di «detrazioni» e di «tagli» come se queste fossero soluzioni magiche per i problemi economici della gente comune, ma le cifre che emergono sono tanto ridicole quanto ingannevoli. Le detrazioni IRPEF, in realtà, sono come un’illusione che scompare non appena si cerca di afferrarla.

2025, anno in cui i lavoratori dipendenti continueranno a ricevere un massimo di 1.955 euro in detrazioni, che si perdono come sabbia tra le dita. Si calcolano sulla base di stipendio e, ammesso che ci sia un vero guadagno, arrivano in busta paga o nel momento più inopportuno: a chiusura d’anno, dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi. Delle detrazioni 2025, tanto si mormora e poco si fa.

La riforma, già con un piede nel 2024 e confermata con lo strumento della Manovra (come se quello cambiasse le cose), ha lievemente ritoccato gli importi delle detrazioni. Ma parliamo chiaro, si tratta di briciole per chi guadagna oltre i 50.000 euro: zero detrazioni. Un vero scandaloso affronto per chi lavora duramente. Basta guardare quanto toccano a chi percepisce stipendi sotto i 15.000 euro: gli si regalano 1.955 euro, mentre le persone con stipendi alti restano a bocca asciutta.

E che dire della complessità del calcolo delle detrazioni? Un’accozzaglia di regole previste dal TUIR che sembrano scritte apposta per confondere e rendere inaccessibile quello che dovrebbe essere un diritto. Un vero e proprio labirinto burocratico dove si premiano i redditi bassi, ma dove le soglie sono “colloquiali”, perdendo di vista la realtà di chi fatica a sbarcare il lunario.

Tra l’altro, nella fascia tra i 25.000 e 35.000 euro, si elargisce un misero bonus di 65 euro: un’elemosina che fa ridere. E non dimentichiamo l’«effetto» del cuneo fiscale, che non è altro che un’altra caramella per distrarre dalla vera esistenza della pressione fiscale sui salari. Un bonus monetario che si annida nel guadagno dei più, con percentuali ridicole che non fanno altro che svuotare ulteriormente le già derelitte tasche degli italiani.

Quando si parla di «misure per ridurre il carico fiscale», ci si aspetterebbe qualcosa di concreto e non queste promesse senza senso. Chi supera i 20.000 euro di reddito si becca un’ulteriore riduzione fiscale a dir poco imbarazzante, con una detrazione di 1.000 euro che sembra un regalo, ma è solo un’altra illusione che svanisce sopra i 32.000 euro.

E per chi ci guadagna di più? Una lotteria infinita in cui i vincitori sembrano essere sempre gli stessi mentre coloro che si trovano ai margini vengono abbandonati a se stessi.

Possibili soluzioni? È semplice: azzerare il sistema attuale, ripartire da zero e investire seriamente in misure che non siano affetto da queste aberrazioni burocratiche e ipocrite. Ma chi lo farà? Nessuno, perché i pochi che potrebbero non vogliono rovinarsi la festa. Così si continua a girare in un vortice di incompetenza e scandalosa indifferenza.

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