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Deutsche Bank sorprende tutti: profitto trimestrale da record dopo quattordici anni di continue delusioni

Deutsche Bank sorprende tutti: profitto trimestrale da record dopo quattordici anni di continue delusioni

Ah, il sogno di ogni banca: un utile netto che solo un paio di anni fa sembrava impossibile. Deutsche Bank ha deciso di stupirci, registrando un incredibile utile netto di 2 miliardi di euro nei primi tre mesi dell’anno, con una crescita del 39% rispetto a un 2024 già da oscar. Ma chi non ama una bella risonanza storica, soprattutto quando si tratta di numeri che fanno girare la testa? Con i ricavi che sono aumentati del 10%, raggiungendo la ragguardevole cifra di 8,5 miliardi, potremmo quasi pensare che stiano facendo sul serio.

Ma un attimo! Il CET1 si è mantenuto a un rassicurante 13,8% e il ritorno sul capitale tangibile pre tasse (Rote) ha balzato all’11,89%, superando il target del 10% per il 2025. E il rapporto cost-to-income? Sono riusciti ad “normalizzarlo” al 61,2%, il che è meraviglioso, a patto che non si guardi il fatto che il target era al di sotto del 65%. Ma chi può badare a tali dettagli insignificanti?

E che dire della foto scattata per il pre-da? Tutti questi trionfi sono avvenuti poco prima del 2 aprile, giorno in cui Donald Trump ha pensato bene di annunciare nuove tariffe, scatenando un vero e proprio terremoto geopolitico. Ma per il management non è un problema: «Siamo molto soddisfatti dei risultati. Raggiungiamo tutti i nostri obiettivi per il 2025», ha esclamato il CEO Christian Sewing, come se una mera dichiarazione potesse mettere a tacere le onde d’urto economiche create da Trump. “La nostra strategia Global Hausbank sta funzionando bene” — beh, certo, sempre che non si consideri cosa sta succedendo al di fuori delle loro quattro mura!

Quando la Borsa di Francoforte ha reagito con un rialzo del 3%, toccando i 23,40 euro, tutti devono aver pensato che fosse giunta finalmente l’era dell’ottimismo di Deutsche Bank. Ma attenzione, la musica cambia: in risposta a una domanda sui rischi geopolitici, il direttore finanziario e numero due, James von Moltke, ha affermato che la banca “resta molto vigile”, come se la vigilanza potesse davvero proteggere dallo tsunami politico ed economico. “Seguiamo le linee guida di regolatori e supervisori…” Ah, che meravigliosa illusione di controllo!

Ma, a quanto pare, anche se tutto il tumulto proviene dagli Stati Uniti, Deutsche Bank crede fermamente che il mercato americano sia fondamentale. E come dargli torto? Con il 20% dei loro dipendenti, ricavi e capitali investiti negli Stati Uniti, von Moltke lo definisce “un punto di forza competitivo”. E chissà, magari i capitali in fuga dagli Usa troveranno finalmente pace in Europa, come se non ci fosse già abbastanza confusione!

I margini di accantonamento nel primo trimestre sono stati “in linea con le attese” — che sollievo! In fondo, chi non ama quando tutto va come previsto? E parlando di solidità, il liquidity coverage ratio è salito al 134%, un surplus di 58 miliardi rispetto ai requisiti prudenziali. Ma certo, in tempi di grande incertezza, è sempre bene giocare a fare i prudenti con i conti correnti e le riserve! Che spettacolo!

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