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Diasorin brilla improvvisamente secondo Ubs che decide che comprarla ora è davvero un’idea geniale

Il titolo di Diasorin a Piazza Affari si concede un vero e proprio bagno di folla, grazie a un upgrade da parte di Ubs che lo promuove a «Buy». Naturalmente, dietro questa raccomandazione si nasconde il solito stereotipo del futuro scintillante: l’ennesima promessa di obiettivi 2025 raggiunti grazie a un «ricco percorso di catalizzatori». Nel frattempo, però, le azioni hanno già fatto un tuffo notevole, perdendo terreno come se fosse una gara di discesa libera.
Secondo chi ha studiato le analisi, la crescita organica dei ricavi di Diasorin sarebbe addirittura superiore alla media di mercato, attestandosi a un 7% in diciotto mesi. Non male, se non fosse che questo miracolo sarebbe frutto di una «ponderata svolta strategica verso nicchie poco penetrate». Insomma, una formula magica che sembra più una scusa per giustificare un rally un po’ altalenante.
Nonostante gli analisti riconoscano che il 2025 sia iniziato con il piede sbagliato a causa di comparatori difficilissimi e di lanci di prodotti più lenti del previsto, le azioni non hanno proprio voglia di stare a guardare da sedute tranquille: un -20% da inizio anno, mica bruscolini. Da questo dato di fatto, gli investitori sembrano avere grandi dubbi sulla fattibilità a breve termine delle previsioni e sulla sostenibilità a medio termine di un tasso di crescita così ambizioso.
Ubs, naturalmente, minimizza queste paure e definisce le preoccupazioni «ingiustificate». Se la previsione non fosse stata così ottimistica, forse qualcuno avrebbe potuto pensare che qualcosa non quadra: resta comunque la fiducia nel raggiungimento degli obiettivi 2025, anche se si calcola sul fondo della forchetta — non proprio un “tuffo nel successo” a occhi chiusi.
Ma, ovviamente, la festa non finisce qui. Gli esperti di Ubs prevedono addirittura un’accelerazione della crescita per il 2026, con un sorprendente aumento del fatturato del 7% fino al 2030. Questa previsione inizia a sembrare una scommessa da poker, basata su «un’analisi approfondita» che sostiene con vigore quanto i mercati finali siano meno saturi di quanto temono gli investitori. Insomma, un invito a gettare via il libretto degli assegni e raddoppiare sull’incertezza.
Non potevano mancare le vecchie, care inquietudini su quella crescita del 70% nel settore dell’immunodiagnostica, crema e cuore del business di Diasorin. Gli scettici temono che sia più una bolla che una realtà sostenibile. Ma anche qui gli analisti tirano fuori dal cilindro una strategia negli ospedali statunitensi che avrebbe consentito «una performance superiore alla media» e prometterebbe ancora ampi margini di crescita nel medio termine. Tradotto: promettiamo mari e monti finché qualcuno ci crede.
Chiudiamo con i pronostici trimestrali: per il terzo trimestre 2025 si paventa una «sorpresa positiva», mentre il quarto trimestre vedrà un’ulteriore spinta, con i ricavi in crescita del 9% a cambi costanti. La ciliegina sulla torta è ovviamente la previsione dell’8% di crescita complessiva per il 2026, un numero che suona come una ninna nanna rassicurante in un mare tempestoso.