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DoorDash punta a Deliveroo: un investimento da 2,7 miliardi di sterline per salvare il colosso del pasto a domicilio

Ah, Deliveroo, l’ennesima azienda britannica a fare la fine del pesce rosso nel grande acquario delle rivalità aziendali. In questa storia, DoorDash, il suo cacciatore con sede a San Francisco, ha sparato il suo colpo da 2,7 miliardi di sterline per acchiappare la tanto ambita preda. Peccato che questa preda fosse già quotata a Londra nel 2021 e avesse una valutazione da sogno di 7,6 miliardi di sterline, ovviamente non a caso.
Ma parliamo di consolidamento, perché è giusto non lasciare nulla al caso. Secondo il sacro verbo del Financial Times, il settore è in una corsa a ostacoli di acquisizioni. A inizio 2025, Prosus ha fatto saltare il banco con un accordo da 4,1 miliardi di euro per mettere le mani su Just Eat Takeaway, il leone europeo delle consegne a domicilio. Ma torniamo a Deliveroo, fondata da Will Shu nel 2013; nel 2017 l’azienda ha fatto il suo debutto in Borsa con una IPO tanto attesa quanto rovinosamente fallimentare. Le azioni? Giù di oltre un quarto nel primo giorno. Ma non preoccupatevi, l’azienda ha avuto problemi a raggiungere i risultati “sperati”.
La vera domanda qui è: chi ha tirato la dadi per far entrare Uber Eats nel 2016? E che dire di Amazon, che ha deciso di vendere anche generi alimentari? Un applauso per l’intensificazione della concorrenza, perché, si sa, la ricetta del successo prevede sempre qualche veleno nella miscela.
Non è una sorpresa che il management di Deliveroo abbia recentemente dichiarato che sarebbe “disposto a raccomandare” l’offerta di DoorDash, con un’offerta da 1,80 sterline per azione. Pare che le emissive di DoorDash abbiano iniziato a circolare già la scorsa estate. Ma il colpo di scena è assicurato, perché purtroppo non c’è alcuna garanzia che questa storia d’amore si concretizzi. L’offerta, che già include un premio notevole di oltre il 20% rispetto al prezzo di chiusura di venerdì, sarà soggetta a una scadenza: entro il 23 maggio, visto che le regole britanniche sono chiare, anche se un po’ feroci.
E così, mentre la vicenda di DoorDash si dipana, ricordiamoci che questo gigante opera in più di 30 paesi e ha fatturato 10,7 miliardi di dollari l’anno scorso. Presente principalmente negli Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda, il suo terreno non si sovrappone a quello di Deliveroo, il che rende l’operazione meno problematica per le autorità di regolamentazione della concorrenza. Ma non finisce qui, perché Deliveroo gestisce un’applicazione per la consegna di cibo in nove paesi e ha finalmente registrato il suo primo utile annuale completo nei risultati del 2024. Che traguardo! Meglio tardi che mai, giusto?
Infine, a febbraio, la società ha dovuto smentire le voci secondo cui Will Shu sarebbe “destinato” a lasciare la carica di amministratore delegato. Non temete! La dichiarazione ufficiale rassicura che rimarrà “implacabilmente concentrato sul futuro a lungo termine” dell’azienda. Chi potrebbe mai dubitarne, dopo tutto ciò?