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E.On riconosciuta come leader tra gli installatori di pannelli solari in Italia

Anche quest’anno E.On si è guadagnata il titolo di Top Brand PV Installer in Italia, ma che sorpresa, vero? Essere tra le top 1% aziende del settore fotovoltaico non è esattamente il risultato di un’epifania, ma piuttosto il frutto di un settore che sta cercando di brillare in mezzo a un cielo grigio di inefficienza. La nota riporta trionfalmente che “la certificazione Top Brand PV Installer è fra le più prestigiose a livello internazionale” — eppure, basterebbe guardare i conti della situazione energetica nazionale per capire che il premio di E.On è più di un riconoscimento: è un’ironica controinformazione.

Quest’ultimo “successo” testimonia, secondo E.On, l’esistenza di un “importante network di partner”, l’ennesima abile mossa di marketing che nasconde sotto il tappeto interrogativi sulle effettive tempistiche e qualità dei servizi. “Formazione continua”, dicono, per approfondire il montaggio di impianti fotovoltaici, ma in un Paese dove si dibatte sulla precarietà delle risorse energetiche, ci si chiede se non sia tutto un modo per mantenere a galla una baracca di illusioni.

Ma la transizione energetica è davvero una priorità?

Lo scenario globale è sempre “in continua evoluzione” e Luca Conti, Ceo di E.On Italia, lo sa bene. Tra proclami per un futuro sostenibile e la realtà di un Paese che stenta a investire realmente in energie rinnovabili, le parole volano, ma le azioni scarseggiano. Non è strano che la transizione energetica si presenti come la carta da visita dell’azienda, quando in realtà l’intera industria è afflitta da una continua serie di scricchiolii e promesse mancate.

La “qualità del servizio”, che dovrebbe essere il punto di forza di E.On, rischia di sembrare un ritornello stonato in un contesto dove gli aggiornamenti sulle nuove tecnologie sembrano più un optional pilatesco che una necessità impellente. E mentre ci si sforza di “garantire indipendenza energetica” e di “ridurre le emissioni”, la realtà è che i consumatori continuano a doversi confrontare con bollette alle stelle e un sistema che fatica a decollare.

Lo stato del settore solare in Italia

Ed ecco l’applaudito Markus Hoehner, Ceo di Eupd Research, a ribadire il privilegio di premiare E.On per il terzo anno consecutivo. Un elogio che potrebbe far sorgere più di un dubbio: se la costanza delle prestazioni rappresenta un “punto di riferimento”, perché in Italia le risorse rinnovabili sono ancora un miraggio per molti? La dedizione a portare avanti soluzioni energetiche sostenibili viene sbandierata come un grande traguardo, ma si tratta sempre di un castello di sabbia, pronto a crollare alla prima mareggiata.

Immaginate un futuro dove l’autoproduzione di energia pulita non è solo un sogno su carta. Che bella utopia, se non fosse che il percorso per raggiungerla è costellato di burocrazia e mancanza di visione concreta. Per ora, ci si deve consolare con premi e riconoscimenti mentre la vera azione resta lontana. Soluzioni ipotetiche? Certo, basterebbe iniziare a eliminare la nebbia burocratica e i cavilli di convenienza per finalmente dare vita a politiche energetiche realmente efficaci! Ma, ahimè, in questo gioco di parole e promesse, l’energia pulita rimane un concetto da sognare.

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