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Eberhart di Ita Airways annuncia la meravigliosa idea di allearsi con Air India

Ci vorranno ben 12 mesi, perché, si sa, la burocrazia è una meraviglia, per vedere Ita Airways finalmente entrare a far parte di Star Alliance, la mega rete di 25 compagnie aeree che sembra essere una sorta di club esclusivo per cui ci si deve guadagnare l’accesso. Con 30 milioni di passeggeri come membri, chi non vorrebbe unirsi a una simile festa? Ovviamente, dopo l’uscita da Sky Team, grazie a quel magnifico matrimonio con Lufthansa, non c’erano molte opzioni per la compagnia italiana. Le compagnie del gruppo tedesco, come si può immaginare, non vanno a ballare in altri circoli.
Ma non temiamo, perché le operazioni di avvicinamento sono già iniziati. Come se fosse un corteggiamento all’antica, il CEO di Air India, Campbell Willson, ha già espresso il suo interesse a «collaborare» con Ita Airways. Ma ecco il colpo di scena: questa fantastica partnership non vedrà la luce prima del 2026, dato che da qualche parte, nel vasto universo della burocrazia aerea, ci sarà da completare il percorso di ammissione. Che tempismo impeccabile! Ma chi non ama un po’ di attesa drammatica?
E pensate che l’India sia solo un sogno lontano? Ah, no, mio caro lettore! Già ai tempi di Alitalia era un palesissimo obiettivo strategico. Ricordate la collaborazione con Jet Airways? Un bellissimo tentativo di code sharing che si è arenato come una barca in secca. Perché, ovviamente, i tempi non erano maturi, e adesso in retrospezione è tutto un bellissimo racconto da raccontare nei club di aviazione. Jet Airways è finita liquidata mentre Alitalia ha fatto un bel giro e si è trasformata in Ita Airways con il generoso supporto di Lufthansa, che ha preso una bella fetta del 40%. Questo è ciò che chiamiamo progresso!
Ma non finisce qui! La gioia di entrare in Star Alliance è solo l’inizio di un lungo viaggio di integrazione tra sistemi, come un matrimonio complicato. Il CEO, con quel tipico ottimismo forzato, ha affermato che c’è «ancora molto lavoro da fare per integrare i nostri sistemi». E per rendere tutto ancora più affascinante, la rete di collaborazioni di Ita Airways si allargherà con joint ventures con United, Air Canada e, ovviamente, Lufthansa. E chi non vorrebbe avere un portafoglio che comprende alleanze con Singapore Airlines, Japan Airlines e Air China? Davvero il massimo della frenesia aerea!
Le previsioni per la stagione estiva sembrano una favola, con tariffe in calo e domanda forte. Così, come in una sceneggiatura perfetta, Ita Airways spera di cavalcare l’onda della fortuna. Ma, attenzione! Il CEO ha già avvertito che il calo del prezzo del carburante darà una mano a raggiungere un «break-even sostenibile”. E chi non ama una narrativa così ottimistica, un po’ come il pesce volante che desidera volare alto?
Ma non ci fermiamo qui! Il piano industriale per i prossimi cinque anni verrà svelato dopo l’estate. Ma aspettate, ci sarà da coinvolgere anche i sindacati e gli azionisti! Una vera e propria giostra di interessi e opinioni. L’obiettivo è chiarire il network e le nuove rotte internazionali, sfruttando persino due nuovi aerei a lungo raggio, gli Airbus 330-900. È quasi poetico pensare che Ita Airways tornerà a volare su Brasile e Argentina, completando la visione di un sogno avvincente, mentre tiene d’occhio altri tesori del Sud America, come il Cile.