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Ecco come basta un campanello al Monte per far sparire i lavoratori da Piazzetta Cuccia e tutti a casa senza batter ciglio

Ecco come basta un campanello al Monte per far sparire i lavoratori da Piazzetta Cuccia e tutti a casa senza batter ciglio

In Mediobanca, ultimamente, più che professionisti sembrano contare le valigie che escono a raffica. Tutto merito (o colpa, a seconda di come si guarda) della tanto chiacchierata Ops di Mps, che ha agitato lo stagno come se fosse una frana. Il risultato? Un effetto domino che ha travolto senza pietà il segmento Private, dove in sei mesi hanno fatto le valigie non solo i talenti, ma anche un bel bottino da 1,5 miliardi di masse.

Il clima a Piazzetta Cuccia? Quello tipico di chi sente odor di fusione imminente e inizia a togliersi le cravatte con la delicatezza di un elefante in una cristalleria. La parola d’ordine è retention, certo, ma quando il panico dilaga, neanche il cocktail più prelibato di bonus e pacca sulla spalla riesce a fermare la fuga di cervelli (e capitali).

Che dire? Più che una banca, oggi Mediobanca somiglia a un’uscita di sicurezza in piena corsa.

Il Monte dei Paschi di Siena ha provato a gettare un salvagente con un’offerta, ma il tutto ha l’aria di una proposta di matrimonio senza nemmeno un anello di fidanzamento. Nessuna strategia robusta per trattenere i talenti né tanto meno una vera valorizzazione di chi già sta a bordo. Addirittura la Bce ha mostrato un certo disincanto, come chi ne ha viste tante e ora si limita a commentare: “bella l’offerta, ma manca il sentimento”.

Nel frattempo, i numeri sembrano sorridere a prima vista: 112,1 miliardi di masse gestite. Peccato che chi ha il coraggio di grattare la superficie del bilancio scopre un’assurdità: senza quei fondamentali 11 miliardi di raccolta netta, saremmo davanti a un film completamente diverso. E i 1,2 miliardi generati dalle sinergie con il corporate banking? Beh, almeno qualcosa funziona… o almeno ci fanno credere che funzioni.

Alberto Nagel, con quell’espressione tra il serio e il sarcastico, ha buttato lì una sentenza: l’offerta di Mps è un cocktail esplosivo di insensatezza. “Non ha alcun razionale industriale, non conviene e soprattutto ci danneggia”. Tradotto: non solo sono andati di traverso, ma hanno pure offeso la pazienza di Mediobanca. La missione? Trasformarsi in un leader europeo del Wealth Management, fianco a fianco con Banca Generali. Nel mentre, però, la realtà fa le bizze e fa scricchiolare le fondamenta.

L’impressione generale? Che si stia provando a tenere le redini della narrativa, mentre i professionisti scappano dal treno prima che questo parta per un viaggio verso una meta troppo nebulosa.

La morale, questa volta davvero spassosa? Quando una banca fugge dalla banca che vuole comprarla, perdendo nel frattempo i suoi banker e un mare di miliardi, forse è il caso di smettere di raccontarsela. Forse è arrivato il momento di smettere con le chiacchiere e mettere sul tavolo qualcosa di concreto. Tipo, non so, un piano vero?

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