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Ecco come Engineering si veste d’oro (platinum) e si prende il premio della facciata green di Ecovadis

Ecco come Engineering si veste d’oro (platinum) e si prende il premio della facciata green di Ecovadis
Engineering conquista il vertice mondiale nella sostenibilità digitale con medaglia Platinum EcoVadis

Engineering, la regina italiana della digitalizzazione per aziende e pubblica amministrazione, si è appena autoproclamata campionessa della sostenibilità. Dopo essersi accontentata della medaglia Gold lo scorso anno, quest’anno ha deciso di passare al platino, ottenendo il riconoscimento più prestigioso da EcoVadis, uno dei giudici più severi in tema di rating ESG a livello globale.

Questa medaglia Platinum, che non è mica una semplice coccarda, attesta che Engineering si colloca nel top 1% di oltre 130.000 aziende sparse per il mondo. Un riconoscimento che copre le performance del Gruppo su quattro fronti vitali: ambiente, lavoro e diritti umani, etica e acquisti sostenibili. Per ovvie ragioni, questo traguardo fa brillare di orgoglio i vertici aziendali, specie considerando che solo un anno fa si erano dovuti accontentare del “bronzo” dorato.

Roberto Scrivo, chief public affairs, corporate communication & sustainability officer di Engineering, non si nasconde dietro un dito e commenta con quella solita moderazione scolpita nel marmo:

“Negli ultimi anni abbiamo spinto a tutta per far crescere la sostenibilità in azienda, facendoci vedere come attori del cambiamento nel Paese. Questa medaglia platinum, arrivata a poche settimane dal nostro ultimo bilancio di sostenibilità, è una bella attestazione che certifica quanto abbiamo fatto, ma soprattutto ci sprona a fare ancora di più.”

E come se non bastasse, a coronare questa impresa, è arrivata anche la conferma dello score ‘A-Ottimo’ nella valutazione di Synesgy. Per chi non è versato, si tratta di una piattaforma digitale internazionale che valuta la sostenibilità ESG all’interno della supply chain, con un giudizio che suona più o meno come “ha fatto i compiti a casa e pure bene”.

Lo score A è la quintessenza della sostenibilità, un sigillo che conferma come Engineering abbia abbracciato i principi ESG in modo impeccabile, perfettamente allineata con le “best practice” nazionali e internazionali. Insomma, non una di quelle dichiarazioni di facciata da spot pubblicitario, ma roba seria, certificata e verificata.

Qualche mese fa, nel luglio 2025, il Gruppo ha pubblicato il suo bilancio di sostenibilità relativo al 2024, un documentone nel quale non si sono risparmiati nel sottolineare i loro progressi “strepitosi” in tutti i principali ambiti ESG.

Sul versante ambientale, per esempio, Engineering si vanta di alimentare con energia elettrica da fonti rinnovabili il 100% delle proprie sedi e data center in Italia. Evidentemente, spegnere la luce o fare la raccolta differenziata non era abbastanza. A dimostrazione che non è solo teatro greenwashing, hanno pure tagliato del 27% le emissioni Scope 1 e 2 rispetto al 2023. Numeri che farebbero invidia a qualche gigante internazionale.

Non manca poi la chicca sociale: il 20% delle posizioni di leadership in Italia sono ricoperte da donne. Un risultato che celebra la “diversità” (finalmente) senza passare inosservato. In aggiunta, il gruppo dichiara di aver formato i suoi dipendenti con ben 400 corsi di formazione, lanciato 15 programmi Academy e rilasciato oltre 1.600 certificazioni professionali. Insomma, un esercito di manager e specialisti pronti a rivoluzionare il mercato.

Infine, sotto l’egida della governance, Engineering ha migliorato il proprio rating CDP climate change da C a B nel 2024, segno che ha cominciato a prendere sul serio anche la nuova matrice della doppia materialità, ovvero la tendenza a valutare non solo l’impatto dell’azienda sull’ambiente e la società, ma anche come questi fattori influenzano la stessa azienda.

In sintesi, Engineering si autocelebra come il gioiellino nazionale della sostenibilità digitale, ottenendo inchini ufficiali da parte di quelli che contano nel mondo ESG. Se vi siete sempre chiesti perché una società di tecnologia si prenda tanto a cuore la madre terra, la risposta arriva ora: è comodo vendersi come campioni di tutto, con tanto di certificazioni d’oro e platino. Nel frattempo, la concorrenza prova a tenere il passo, tra applausi e qualche certo scetticismo dietro le quinte.

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