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Ecco come Prima Assicurazioni ha deciso di farsi comprare da Axa senza battere ciglio

Ecco come Prima Assicurazioni ha deciso di farsi comprare da Axa senza battere ciglio
Titolo riformulato: Il colosso francese Axa investe mezzo miliardo per dominare il mercato italiano delle assicurazioni dirette

L’ingresso trionfale di Axa nel mercato italiano delle assicurazioni dirette non passa certo inosservato: la società francese ha infatti messo sul piatto ben 500 milioni di euro per assicurarsi il 51% di Prima Assicurazioni, il gruppo italiano diventato un vero e proprio gigante nel settore dal suo esordio nel 2015.

Con quasi 1,2 miliardi di premi lordi previsti per il 2024 e una quota di mercato del 10% nel ramo auto personale, Prima non è più solo un outsider ma un autentico leader nel campo delle polizze distribuite senza intermediari. Un traguardo che Axa si appresta a trasformare in un dominio consolidato grazie a questa acquisizione.

L’espansione di Axa in Italia non è affatto casuale: con questa operazione si aspetta di raddoppiare il business nel settore auto, potenziando ulteriormente il canale diretto. Questo canale, che vale già 3,5 miliardi in premi e si estende su otto aree geografiche (con posizioni di leadership in quattro), è la vera frontiera del futuro assicurativo, attirando clienti sempre più digitalizzati e attenti al prezzo. Insomma, il cliente moderno che vuole tutto e subito, senza troppi fronzoli o intermediari.

Grazie all’innovativa piattaforma tecnologica di Prima e al team di esperti digitali, Axa punta a rinvigorire le sue capacità di distribuzione diretta in tutta Europa, come se non avessero già abbastanza da fare con i mercati globali.

L’accordo prevede che Axa si aggiudichi il 51% a fronte di 0,5 miliardi di euro, mentre il restante 49% rimane in mano agli azionisti di minoranza, con tante opzioni call e put che lasciano tutte le porte aperte per il futuro. Un gioco di scacchi finanziario dove il prezzo finale sarà legato agli utili di Prima, e si parla di un multiplo prezzo/utili atteso di circa 11 volte, perché ovviamente un affarone così si valuta con numeri extra-large.

Non manca qualche compromesso contabile: l’operazione dovrebbe intaccare il coefficiente di solvibilità di Axa di circa 6 punti, il che è tutto dire se consideriamo il delicato equilibrio richiesto dal mercato assicurativo. Ma niente paura: il closing è previsto entro la fine del 2025, ovviamente dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni regolamentari di rito, perché cosa sarebbe un’acquisizione senza la burocrazia ad allungare i tempi?

Patrick Cohen, CEO di Axa European Markets & Health, non nasconde l’entusiasmo: «Siamo molto contenti di annunciare l’acquisizione di Prima, che non solo rinforzerà la nostra presenza sul mercato italiano del ramo danni, ma potenzierà anche la nostra offerta diretta in tutta Europa. Con Prima mettiamo le mani su un operatore leader, dotato di una piattaforma all’avanguardia e competenze uniche nel servizio clienti».

Un messaggio rassicurante, magari per i mercati più che per i clienti, a cui si prospetta una massa assicurativa ancora più imponente ma forse anche più distante, nascosta dietro algoritmi e piattaforme digitali. E mentre Axa si prepara a diventare il nuovo gigante delle polizze senza volto, il cittadino italiano può solo incrociare le dita e sperare che tra offerte digitali e multipli da 11 volte, qualcuno vinca davvero.

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