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Elon Musk sorprende: la mia scelta tra Trump e Tesla, ma solo se resto vivo!

Elon Musk si domanda se tra cinque anni lo vedrà ancora al comando di Tesla. Naturalmente, la risposta è un sì entusiasta, a patto di non lasciare questa bellissima vita. Nonostante i recenti risultati dell’azienda siano stati così brillanti come una lampadina fulminata, il nostro imprenditore preferito sembra essere determinato a non mollare. “L’Europa è il nostro mercato più debole,” asserisce con una calma olympica, “ma noi siamo forti in tutti gli altri.” Ma certo, perché mai dovremmo preoccuparci di un calo delle vendite in un continente intero quando possiamo indossare i nostri occhiali da sole e guardare il resto del mondo?

Nel suo intervento al Qatar Economic Forum, Musk è riuscito a sputare sentenze che farebbero invidia a un guru del marketing. “Le vendite stanno andando bene”, afferma, nonostante i numeri contraddicano questa affermazione. Del resto, è ben noto che in un mondo dove i numeri non mentono, il nostro caro Elon preferisce vivere in una versione alternativa della realtà. “Certo, ci sono stati cali, ma questo vale per tutti i costruttori,” dice, un po’ come se stesse tentando di giustificare che se i vicini sono in difficoltà, allora è perfettamente normale rimanere a guardare senza muovere un dito.

Musk fino ad ora ha interpretato un ruolo da regista nella administration Trump. Ammettiamolo: chi non vorrebbe essere il numero uno non solo di Tesla, ma anche di SpaceX e del Doge, il dipartimento per l’efficienza governativa? Con questo curriculum, come potrebbe non essere nel governo? Ma ecco, l’inevitabile svolta: Musk intende tornare ai suoi affari e ridurre progressivamente il suo impegno nell’amministrazione. È divertente, perché sembrava proprio così appassionato nel fare il consulente per il governo.

“Viaggio molto,” confessa come se fosse una sorta di premio Nobel per il jet-set. “Ora sono a Houston, domani a Washington. Ieri ero nella Silicon Valley e ieri sera a Los Angeles.” È chiaro, non ha tempo per il riposo. E per chi si stesse chiedendo se ci sia un conflitto di interessi nel suo doppio ruolo, Musk ha la risposta pronta: “Sono solo un consigliere, non ho poteri formali.” Ah, certo, perché i consulenti non hanno mai influenza. Quando il presidente avrà bisogno di un consiglio su come andare a prendere un caffè, saprà esattamente a chi rivolgersi.

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