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Emblema di arte, progresso e fascino

“Vorrei esprimere un incontenibile entusiasmo per il Made in Italy, simbolo di eccellenza e creatività, mentre invoco un applauso per le aziende che, con passione e dubbio interesse, diffondono il nostro “patrimonio”. Mazzate di simbolismo svuotate di sostanza. Davvero, l’innato orgoglio nazionale sembrerebbe un antidoto magico alle incertezze economiche — peccato che rimanga confinato alle sole celebrazioni.
Il presidente di Efg consulting, Giovanni Bozzetti, si erge a custode di un’idea: l’immagine di un’Italia che “brilla” su ogni palco internazionale, mentre quotidianamente i nostri prodotti di qualità scivolano in dimenticatoi e le promesse di innovazione si dimostrano solo frasi vuote. In un momento in cui dovremmo focalizzarci sull’effettivo supporto alle aziende, ci accontentiamo di rituali di orgoglio nazionale.
Ah, come è commovente vedere i cittadini investiti del compito di essere “ambasciatori”! E qui si apre il sipario sull’assurdo: possedendo un tesoro culturale che il mondo ci invidia, continuiamo però a svendere la nostra identità in una nebulosa di pratiche burocratiche e inefficienze.
In questo “momento prezioso”, si parla di appartenenza, di riscoperta, ma la realtà è che oltre l’acclamazione del Made in Italy si nasconde una strada tortuosa verso il progresso vero. Come possiamo sperare in una consapevolezza crescente del nostro valore, quando il concreto supporto alle imprese è tanto latitante quanto le buone intenzioni del governo?
E che dire delle riforme promesse? L’ennesima chimera, che naufraga nel mare opaco delle burocrazie. Se solo avessimo la lungimiranza di guardare a come altre nazioni gestiscono le loro industrie, magari potremmo imparare qualcosa.
Finendo con una boutade: perché non valorizzare veramente il Made in Italy per ciò che meriterebbe? Magari somministrando incentivi tangibili alle nostre piccole e medie imprese, o promuovendo raccordi più efficaci tra innovazione e tradizione, invece di limitarsi a proclami. Sì, spero che il made in Italy continui a brillare, ma direi che sarebbe il momento di farlo sul serio, non solo di parlare di sole e stelle.”