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Energia fai da te: come Arera ti lascia il giochino del mercato libero senza istruzioni

Energia fai da te: come Arera ti lascia il giochino del mercato libero senza istruzioni
Perché sapere quanto spendi davvero per luce e gas è un lusso che Arera ti fa risparmiare

Conoscere i propri consumi di energia elettrica e gas non è più un optional per chi ha voglia di capire dove finiscono i propri soldi, anzi, diventa una vera necessità per evitare sorprese sul conto finale.

Arera non si limita a farci disperare con la burocrazia, ma mette addirittura a disposizione qualche strumento utile: il «Portale Consumi», gratuito e pubblico, per accedere facilmente ai dati reali dei propri consumi di luce e gas. Ovviamente, per non farti sprecare il tempo, serve identificarti con Spid o carta d’identità elettronica, perché la sicurezza prima di tutto, anche se poi devi lottare con centinaia di password diverse.

Non basta però scrollare il portale ogni tanto. Per avere un quadro chiaro della situazione, Arera consiglia di dare un’occhiata attenta alle bollette: se le cifre riportate corrispondono o meno a quanto consumi davvero, e di tenere d’occhio la spesa annua, sempre orgogliosamente indicata nello stesso documento. Ah, da luglio 2025, la bolletta diventerà – udite udite – più semplice e chiara, per cui anche chi finora ha fatto finta di non capire potrà finalmente smettere di lamentarsi sul web.

La ciliegina sulla torta è imparare a destreggiarsi nell’area clienti del proprio fornitore: che sia un’app o un sito, qui si trovano quei preziosi documenti che servono per capire contratti, pagamenti e comunicazioni. Perché sì, anche nel 2024 c’è gente che ancora non lo sa fare.

Quando arriva il momento di cambiare contratto per luce e gas, non si può fare a meno di sapere in quale mercato ti trovi: maggior tutela, tutele graduali, mercato libero, clienti vulnerabili o no – tutto un mondo di opzioni che ti fa pensare a quanto il sistema voglia davvero agevolarti. Al 30 giugno 2024, per esempio, i pochi “fortunati” ancora in maggior tutela sul fronte elettrico potrebbero essere trasferiti senza chissà quale entusiasmo nelle tutele graduali, mentre per il gas, i clienti vulnerabili restano accolti nel Servizio di Tutela della Vulnerabilità, una definizione che sembra fatta apposta per sollevare più dubbi che certezze.

Quanto ai clienti non vulnerabili che a fine 2023 non avevano firmato un contratto nel mercato libero, ecco spuntare le offerte «Placet» in deroga, quelle cosiddette standard ma con un’aggiunta nascosta chiamata “Pfix”, una componente fissa annuale stabilita dal venditore, che suona come un regalo di Natale anticipato.

Per orientarsi nel caos, il Portale Offerte di Arera dovrebbe essere la salvezza: gratis e trasparente, permette di confrontare tutte le offerte disponibili sul mercato, comprese quelle di tutela e Placet. Tiene conto dei consumi che inserisci – o che ti vengono gentilmente suggeriti dal sistema con algoritmi magari più ottimisti di te – e fa una stima della spesa annua. Se poi non ti bastasse, puoi filtrare la ricerca per selezionare solo le offerte che ti sembrano meno peggiori.

Insomma, la vera sfida è mettersi alla prova con tutte queste alternative e capire quale magia contrattuale convenga davvero a te e al tuo portafoglio. Oppure aspettare che arrivi la bolletta del prossimo mese e bestemmiare ancora un po’.

Che si tratti della propria bolletta o di quella del vicino, è sempre possibile fare un confronto illuminante tra la spesa annua stimata e le altre offerte disponibili nel meraviglioso mondo del mercato libero. Ogni offerta si mostra al pubblico sotto forma di un elegante codice alfanumerico, fondamentale per svelare le più recenti condizioni economiche riservate al cliente. Basta inserire questo codice magico nella maschera di ricerca del portale offerte per scoprire puntualmente come ci si può districare tra le svariate promesse di risparmio del mercato libero.

E veniamo alla vera star dello spettacolo: chi sono i cosiddetti “clienti vulnerabili”?

Clienti vulnerabili, un termine che suona gentile ma con un background tutto da svelare. Essi sono gli utenti domestici *speciali* che necessitano di maggiori tutele nel chiassoso mercato energetico. La cerchia ristretta include anziani ultra-75enni (perché con l’età arriva anche la bolletta pesante), chi naviga in acque economiche turbolente e quindi ha diritto a un bonus sociale, i soggetti portatori di disabilità secondo l’ormai celebre articolo 3 della legge 104/92, e, per evitare discriminazioni, anche le utenze di abitazioni emerse dopo calamità, perché tanto si sa che il disastro apre porte a vantaggi inaspettati.

Per i volenterosi clienti dell’elettricità poi, si allarga il parterre con gli abitanti delle isole minori non interconnesse (si sa, l’isolamento paga) e le famiglie insignite del bonus per disagio fisico, che – attenzione – è l’unica condizione che ha la santa grazia di estendere tanta vulnerabilità a tutto il nucleo familiare, e non solo al tizio che firma il contratto.

E per chi teme di restare intrappolato in queste fiabe contrattuali, il cliente vulnerabile può sempre destreggiarsi scegliendo un’offerta del mercatone libero qualunque venditore scelga (magari a condizioni meno vantaggiose, perché scegliere con consapevolezza è un lusso) oppure, da vero VIP, chiedere di essere servito alle condizioni economiche e contrattuali perfettamente definite dall’illuminata Autorità, ovvero seguire il glorioso Servizio di Maggior Tutela, o più modernamente, il Servizio di tutela della vulnerabilità.

Più informazioni? Ora sapete dove andare, ma preparatevi a immergervi nella galassia di Arera.it, il sito tutto pepe dove la trasparenza è di casa e la burocrazia la regina incontrastata.

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