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Ex caserme Guido Reni, terzetto di cordate si sfida tra mille giri di parole

La corsa a tre per rivoluzionare l’ex area delle caserme Guido Reni a Roma

Tre cordate si contendono il futuro dell’ex area delle caserme Guido Reni, nel quartiere Flaminio di Roma, in quello che ormai si configura come un vero e proprio reality immobiliare. Scaduti i termini per presentare le offerte, la proprietà dell’area, Cdp Real Asset sgr, ha visto arrivare tre proposte ufficiali, mettendo in campo un mix di colossi e veterani del mattone che non si risparmiano certo in ambizioni.

A guidare la prima cordata c’è Investire Sgr, parte del gruppo Banca Finnat, con il noto manager Dario Valentino in testa. Al suo fianco, ben messi sulle poltrone, Dea Capital Real Estate, capitanata da Emanuele Caniggia, e la sempre efficiente Fabrica Immobiliare del gruppo Caltagirone, che si affida al top manager Giovanni Maria Benucci. Un bouquet davvero irresistibile di leader del settore, pronti a giocarsi la partita.

La seconda proposta arriva da Hines, società di sviluppo milanese sotto la guida di Mario Abbadessa, mentre la terza e non meno ambiziosa è stata depositata da Coima, il gruppo dell’imprenditore Manfredi Catella. Curiosamente, Coima aveva già fatto capolino come favorita nella prima gara lanciata da Cdp Real Asset sgr, seppur annullata all’ultimo minuto senza alcuna spiegazione ufficiale — pare il classico “colpo di scena” all’italiana, roba da “zona Cesarini”.

La nuova gara

Questa seconda chiamata, piuttosto complessa secondo diversi addetti ai lavori, prevede un ruolo più attivo dello stesso Cdp Real Asset: non più mero venditore ma anche partner nello sviluppo, con l’obiettivo di tenere una fetta – soprattutto per l’edilizia convenzionata. Un dettaglio non da poco considerando la delicatezza del progetto e la cornice pubblica che include perfino la realizzazione del tanto sbandierato Museo della Scienza.

Le offerte saranno valutate con criteri che tengono insieme numeri e qualità – insomma, oltre al portafoglio, contano anche le buone intenzioni, almeno sulla carta. Dopo aver perso un anno intero con il primo tentativo, evidentemente raffreddato da decisioni misteriose, Cdp Real Asset si sbraccia per chiudere la partita prima della pausa estiva. Tutto ciò sotto l’occhio, non di un tifoso, ma dell’amministrazione capitolina, che osserva speranzosa – o forse preoccupata – come si muoverà questo braccio di ferro immobiliare.

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