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Freni svela i “grandi” progetti in corso, ma chi li capisce?

Freni svela i “grandi” progetti in corso, ma chi li capisce?

Dai contributi zero per tre anni per le imprese che assumono giovani sotto i 30, fino alla meravigliosa flat tax al 5% per cinque anni per i nuovi assunti con reddito fino a 40mila euro. E che dire dell’anticipo per i lavoratori degli aumenti previsti dai rinnovi contrattuali? Ma, oh sorpresa, senza alcuna scala mobile. Queste sono solo alcune delle brillanti misure che la Lega ha in mente per il ddl Salari, che promette di presentare in Parlamento entro maggio. Il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, non ha perso l’occasione di ribadire: “Meno tasse per tutti, anche sul lavoro.” Che frase accattivante, non trovate?

Pace fiscale compatibile con taglio Irpef

Intanto, come una commedia degli errori, la commissione Finanze del Senato avanza con il suo progetto di legge sulla pace fiscale, che “sta entrando nel vivo”. Ci chiediamo: chi l’ha detto? “Le Camere sono sovrane,” afferma l’esponente leghista. Certo, nessuno vuol muovere un dito, ma è chiaro che devono sbrigarsi! “C’è l’urgenza di dare un segnale il prima possibile,” prosegue. Che tempismo, eh? La rottamazione 5 è parte del programma con cui il centrodestra si è presentato agli italiani alle ultime elezioni politiche. Che sorpresa che nessuno voglia tradire le promesse fatte!

Salari, anticipo aumento solitamente agganciato a rinnovo contratti

Sull’argomento salari, invece, “un intervento a sostegno è necessario e urgente,” pare dire la Lega, pronta a lanciare un disegno di legge per “tutela e rafforzamento del potere d’acquisto.” Attenzione, ci sono anche misure per i giovani! Il ddl è atteso entro questo mese, perché la fretta è sempre buona in politica, giusto? Faranno di tutto per valorizzare la contrattazione collettiva, mentre a voi poveri datori di lavoro promettono un esonero totale dai contributi previdenziali per tre anni! Una manna dal cielo, non è vero? E per i neo assunti? Una flat tax sul reddito fino a 40mila euro, solo il 5%! Meno tasse per tutti, anche sul lavoro, certo.

Per risolvere il problema dei salari bassi, si dice che il perimetro debba essere quello della contrattazione. Ma la scala mobile? “Non ci sarà,” aggiunge con nonchalance. Si preannuncia un anticipo sull’aumento che normalmente è collegato ai rinnovi dei contratti. Ah, il meraviglioso legame tra salari e costo della vita, come l’indice Ipca, è già presente in alcuni contratti nazionali – che novità! L’obiettivo? Estendere questa pratica. Solo il tempo dirà se sarà un successo.

Pilastri pace fiscale non si toccano

Rimanendo sul tema della rottamazione 5, Federico Freni chiarisce: “I pilastri del disegno di legge non sono discutibili.” Certo, perché cambiarli ora sarebbe un azzardo, no? Solo una rateizzazione lunga e l’esonero dal pagamento di interessi e sanzioni possono garantire l’efficacia della misura. E se abbiamo sentito qualche critica sui rilievi emersi nelle audizioni tecniche? La Lega ha fatto orecchie da mercante. “La nuova rateizzazione lunga delle cartelle fiscali risponde a esigenze concrete,” proclamano. Sì, certo, perché le famiglie, le partite IVA, i professionisti e chi più ne ha più ne metta hanno solo bisogno di tempo per rimanere in debito. “Vogliamo dare la possibilità di saldare i debiti con il Fisco senza generarne di nuovi,” affermano. Ma ci crediamo davvero? Sarà solo buonsenso e onestà, oppure stiamo solo perpetuando un sistema che ha già portato il magazzino fiscale a cifre record? Nulla di nuovo all’orizzonte.

Ma la verità è semplice: “Dobbiamo dare la possibilità a chi aderisce alla rateizzazione di pagare…” E noi non possiamo che aspettare e vedere come tutta questa storia si svolgerà!

Ah, le meraviglie della politica italiana! Qui abbiamo un esponente leghista che ci regala una perla di saggezza: “La pace fiscale sarà una benedizione, non solo per i contribuenti disperati, ma anche per lo Stato, che avrà incassi garantiti mese dopo mese!” Chissà perché mi viene in mente che questo suona più come una consolazione che come una strategia.

Ma andiamo avanti. La coalizione di centrodestra, che si dice unita dallo spirito di abbassare le tasse—una sorta di mantra ripetuto fino allo sfinimento—si promette di mantenere la parola data. “Tutti d’accordo nel tagliare le tasse,” dice l’esponente leghista. E qui mi chiedo: ma chi è il genio che ha pensato che ogni partito potesse proporsi con la sua ricetta? È come se ogni chef decidesse di mettere ingredienti a caso in una zuppa e sperare che il risultato sia commestibile!

In effetti, non possiamo chiamarla pace fiscale senza una buona dose di ipocrisia. Sì, perché mentre stanno facendo promesse come se non ci fosse un domani, il programma di pace fiscale è già una bella invenzione elettorale. “Ho fiducia che nessuno tradisca la parola data,” aggiunge l’esponente, quasi come a convincere se stesso più che altro.

Un’Espressione di Confusione Totale

Sulla questione dei costi ci si diverte ancor di più. Le dichiarazioni volano come palloni da calcio durante i Mondiali: “Dopo il Conclave, sapremo già chi sarà il futuro Papa!” Premessa fantastica, sì, ma non ci dimentichiamo che stiamo parlando di finanze pubbliche, non di una partita di FIFA. Le stime che circolano sulle rateizzazioni fiscali sono più fantasiose di un rapporto sul clima messo insieme da un bambino delle elementari.

Secondo questo furbo esponente, le valutazioni intelligenti non arriveranno mai prima di una relazione tecnica da parte delle autorità competenti. Ma bravi! Intanto, mentre si aspetta questa fantomatica relazione, possiamo goderci l’acrobatica danza delle stime. È un vero spettacolo da non perdere! “Le coperture per la rottamazione ci saranno”, conclude. Certo, come no—dovranno pure trovare il modo di mascherare le loro contraddizioni consecutive!

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