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Fsi e Siisl: il fratello digitale dei cittadini, perché il caos non basta mai

“Con il Fascicolo sociale e lavorativo e il Siisl costruiamo il gemello digitale del cittadino: un ecosistema che, grazie all’intelligenza artificiale, suggerirà percorsi formativi mirati e aiuterà Regioni e Comuni a calibrare gli interventi di welfare.” Ah, finalmente una tecnologia che sembra un miracolo: lo ha proclamato Vincenzo Caridi, capo dipartimento politiche del lavoro del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Festival del Lavoro di Genova.

Il caro Caridi ci ricorda con fervore che il Fascicolo, finanziato con fondi Pnrr, ha già superato la prima milestone, come se avesse appena vinto un torneo. “Decine di e-services attivi in Pdnd tra Siisl e Gepi!” esclama con entusiasmo. Ma chi ha mai chiesto quali servizi, esattamente? Sarà forse che stiamo ingoiando l’ennesima promesse senza chiederci se ci sia veramente un senso?

Poi arriva il botto: “L’integrazione con Siisl renderà possibile la pre-compilazione dei curricula…” Oh, ma certo, perché non è come se ci fosse già una marea di curricula in giro, giusto? “L’arricchimento dei profili presi in carico dai servizi sociali” suona come un’altra frase vuota tirata su dal cappello. E non dimentichiamo “la creazione di cruscotti predittivi per i decisori”: i nostri “decisori” avrebbero mai bisogno di cruscotti? Decisori che non riescono neanche a decidere di non decidere!

“Mettere i dati a fattore comune significa smettere di navigare a vista”, continua. Cioè, prima facevamo i matti e ora lo riconosciamo? “La politica sociale e del lavoro dei prossimi anni dovrà essere data-driven”: la formula magica dell’era moderna! Ma chi lo avrebbe mai detto che i dati avessero bisogno di una spinta per farsi notare? E che dire della trasparenza? Solo parole vuote da attribuire a chi si aggrappa a facili speranze?

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