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Giorgetti e il gioco delle spese: le rivelazioni che nessuno voleva sentire

Parliamo delle magnifiche spese per la difesa, un tema che fa vibrare i cuori e rallegra le menti squilibrate. Giancarlo Giorgetti, il nostro brillante ministro dell’Economia, ha affermato con sicurezza che, grazie a un attento lavoro di ricognizione secondo la metodologia della NATO, quest’anno potremmo finalmente raggiungere quell’ambito 2% del pil che ci siamo promessi nel lontano 2014. Impressionante, vero?

Ma non finisce qui! Giorgetti esprime una consapevolezza straordinaria, dicendo che siamo ”oltremodo coscienti” delle attuali tensioni globali che ci spingono a incrementare le nostre spese per la difesa. Ah, i giovani che giocano a Risiko con le nostre tasche! Certo, queste valutazioni dovranno tener conto delle chiacchiere che si fanno a livello europeo riguardo ai fondi e alle flessibilità delle regole di bilancio. Ma chi ha tempo per le regole quando c’è la sicurezza nazionale da garantire?

Parlando del quadro macroeconomico, Giorgetti non manca di sottolineare che “è soggetto anche a rischi positivi”. Un’affermazione che fa venire voglia di chiedere a chiunque: che cosa sono i rischi positivi? È come dire che ci sono pessime notizie che ci rendono felici. E non dimentichiamo che tutte le simulazioni si basano su ipotesi pessime, perché perché mai dovremmo considerare qualcosa di buono? Anzi, sembra che ci stia dicendo che la situazione potrebbe non essere così tragica come ci hanno raccontato. Quale gentilezza!

“Ciò nonostante”, prosegue il nostro ministro, “sembra prospettarsi uno scenario meno avverso”. Wow, che scoperta! Potremmo perfino avere risultati più favorevoli riguardo alla struttura dei dazi internazionali e persino a variabili esogene come i prezzi dell’energia e i tassi d’interesse. Fantastico! Quindi, mentre le spese per la difesa lievitano, i nostri bellicosi cuori possono finalmente cantare una melodia di ottimismo. Chi non vorrebbe vivere in questo meraviglioso sogno?

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