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Giovani al timone: un altro tentativo di rifondare la fiducia con modi stravaganti e gadget all’ultima moda.

“L’Inps ha piena consapevolezza del momento di scoramento e sfiducia che sta attraversando una larga parte delle nuove generazioni.” Wow, che rivelazione! Chi lo avrebbe mai detto? Naturalmente, come se questo fosse un grande segreto rivelato da qualche oracolo, ora desiderano “essere al loro fianco, supportarli e accompagnarli con un approccio diretto, non paternalistico”. Perché chi non ama un bel po’ di paternalismo mascherato? Tra l’altro, il linguaggio fresco e gli strumenti giovanili – dal web ai social, fino allo smartphone – sembrano la soluzione perfetta per un problema tanto complesso.

Lo ha proclamato Diego De Felice, direttore centrale comunicazione dell’Inps, durante la presentazione del progetto “Inps per i Giovani” nella scenografica cornice di Palazzo Wedekind a Roma. Un’iniziativa che sembra promettere una rivoluzione e invece potrebbe benissimo essere l’ennesima operazione di marketing degli uffici pubblici, per cui “il nuovo approccio comunicativo dell’Istituto punta a una formazione di consapevolezza previdenziale fin dai primi anni di vita lavorativa”. Perché hai voglia a studiare, se puoi semplicemente “decidere il prima possibile”?

Ma attendiamoci, c’è di più! C’è anche un altro obiettivo che, incredibilmente, sorprende – “Fornire strumenti utili per orientare le scelte di vita futura e dare ai giovani la possibilità di costruire il proprio domani”. Che scoperta miracolosa! Perché non ci hanno pensato prima? “Non promuoviamo singoli servizi”, chiosa De Felice, quasi volesse nascondere il fatto che, in realtà, stanno cercando di “personalizzare l’offerta” seguendo quattro grandi categorie: disoccupati, inoccupati, lavoratori e studenti. Quasi un buffet per i giovani in crisi, dove possono prendere ciò che più desiderano – come se il loro futuro fosse così semplice da “personalizzare”!

Ma la ciliegina sulla torta è proprio nel finale: sono i giovani stessi a “individuare i servizi utili per loro”. Saranno certamente entusiasti di “prendere in mano il proprio futuro”, come se avessero già alzato il telefono per chiamare l’assistenza dei sogni che si avverano. È un invito adorabile, non trovate? Chissà se questo porterà a risultati concreti o se sarà solo un ennesimo tentativo di farli sentire importanti mentre il mondo reale continua a girare senza di loro.

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