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Il dramma infinito delle banche italiane: Unicredit ci riprova con Banco Bpm tra poteri magici e commedie da operetta

Unicredit e il Banco dei tentativi

Ci risiamo. Come in ogni telenovela bancaria che si rispetti, Unicredit ci riprova con Banco Bpm. Ma più che operazione strategica, questa sembra la versione finanziaria di “Sliding Doors”: ogni volta che si apre uno spiraglio, ecco arrivare una porta chiusa… o almeno semiaperta con lo spioncino.

Il Consiglio di Amministrazione di Unicredit si è rimesso a sfogliare il dossier Banco Bpm, sperando che stavolta la burocrazia non cambi le regole a metà strada. Ma tra golden power ballerini e una Consob che fa da spettatore zen, la famosa OPS resta lì: in bilico tra sogno e commedia istituzionale.

Dpcm, ovvero: disegni per complicare i movimenti

Il governo deve riscrivere (di nuovo) il Dpcm per allinearsi con Bruxelles. Siamo ormai alla settima stagione di “Modifica il Decreto”, con tanto di penne colorate e grassetti strategici. Intanto Paolo Savona, con flemma da professore in pensione, fa sapere che un altro stop all’offerta “non ha basi giuridiche”. Traduzione: “mo’ basta”.

Bruxelles: spettatore preoccupato con binocolo

La Commissione Europea non dice né sì né no. Fa quella che chiede “un chiarimento”, la versione elegante di “ma che state combinando?”. Il sospetto è che l’Italia stia usando il golden power come un adolescente usa le figurine Panini“ce l’ho, mi manca”, e se non si completa l’album, si cambia gioco.

Tar del Lazio: severi ma con affetto

Il Tar ha fatto da giudice bonario: ha tolto qualche vincolo, ne ha ammorbidito altri e ha lasciato intatta solo la richiesta sull’uscita dalla Russia (ma lì comanda la Bce). Più che una sentenza, sembra una pagella di fine anno: “bravi ma potete fare di più”.

Crédit Agricole: il francese silenzioso (ma non troppo)

E mentre Unicredit fa le sue mosse, chi si affaccia all’improvviso? Crédit Agricole, che ora può salire oltre il 20% in Banco Bpm. Un po’ come quando hai quasi conquistato qualcuno al bar e all’improvviso spunta l’ex con un sorriso e un Dom Pérignon in mano. Coincidenze? Il destino bancario non conosce pietà.

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