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Il nuovo decreto Pa è legge: un altro giro di giostra tra sblocchi e assunzioni! Ecco cosa ci attende.

Con l’approvazione dell’Aula del Senato, sorprendentemente, il Decreto Pa si trasforma in legge. A Palazzo Madama sono stati ben 99 i voti a favore per un testo che si propone di semplificare il mondo misterioso delle pubbliche amministrazioni. Naturalmente, non sono mancati 70 voti contrari e 2 astenuti, forse indecisi sul da farsi o impegnati a contare le stelle.
Questo capolavoro legislativo, composto da 22 articoli, si vanta di introdurre un vasto insieme di misure destinate a migliorare l’efficienza dell’amministrazione pubblica. Perché, si sa, l’efficienza è la parola d’ordine quando si tratta di burocrazia.
Tra le novità, spiccano alcune regole sul reclutamento, destinate a *favorire* l’assunzione di nuovi talenti e personale qualificato. Ma non temete, questi talenti provengono anche dalle Its Academy. Naturalmente, chi ha bisogno di esperti quando puoi avere aspiranti professionisti impantanati nella formazione? E parlando di potenziamento, ecco la meravigliosa idea di rinforzare il personale pubblico nelle aree terremotate del 2009 e del 2016 e, come ciliegina sulla torta, in quelle colpite dalle alluvioni del maggio 2023 in Emilia-Romagna, Marche e Toscana.
Ma non è finita qui! I nuovi testi normativi si avventurano audacemente anche nel ridisegnare il sistema di selezione del personale, dando una spinta alla Commissione Ripam per garantire concorsi che siano, udite udite, sempre più efficienti. Incredibile, vero? Ci sono anche piani per gli enti locali, con l’intento di risolvere un divario retributivo tra amministrazioni centrali e periferiche, grazie all’incremento del salario accessorio. Quindi, chi ha pensato che la storia delle disparità salariali fosse una sciocchezza si sbagliava di grosso.
Paolo Zangrillo, il ministro per la Pubblica amministrazione, ha dichiarato: “Con il via libera definitivo del Senato, abbiamo finalmente affrontato in modo organico alcune contraddizioni del sistema pubblico.” Un applauso a tutti! Peccato che queste contraddizioni siano diventate il pane quotidiano della nostra amministrazione. Ma Zangrillo non si ferma qui: “Questa approvazione dimostra l’impegno del governo verso le persone che sono il cuore pulsante della Pubblica amministrazione.” E chi l’avrebbe mai detto? Finalmente un po’ di amore per chi lavora nella burocrazia!
“Le nuove norme incideranno, tra le altre cose, sul sistema di reclutamento, sul rafforzamento dei processi di formazione, ma anche, e soprattutto, sulle funzionalità degli enti locali.” Ah, la funzionalità! Finalmente daremo ai cittadini la possibilità di ricevere risposte pronte e certezze in un mare di incertezze. Del resto, chi non ama le sorprese?
Zangrillo continua: “L’intento è quello di restituire al Paese un’amministrazione pubblica capace di anticipare i cambiamenti.” Sì, prendere il treno della modernità prima che venga cancellato totalmente. “Lo dobbiamo ai nostri utenti, cittadini e imprese,” conclude, come se le promesse di efficienza e soluzioni rapide non fossero diventate un mantra. Ma si sa, chi lavora negli uffici pubblici merita senza dubbio risposte certe. Anche se queste risposte sono più rare delle comete.