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Imu sulla seconda casa: scadenze e modalità di pagamento, per chi ha voglia di perdersi nei meandri della burocrazia!

Si avvicina la scadenza per il pagamento dell’acconto IMU per le seconde case. Entro lunedì 16 giugno, i cittadini saranno costretti a sborsare una cifra pari al 50% dell’IMU per gli immobili che non risultano essere la prima casa. E non dimentichiamoci che, se il comune ha deciso di modificare le aliquote entro il 28 aprile, dovremo adatterci ai nuovi parametri, perché chissà, forse i nostri comuni amano complicarci la vita.

Ora, chi deve effettivamente pagare questa benedetta imposta? La regola è piuttosto semplice: non si paga sull’abitazione principale, ovvero quel luogo magico in cui si vive e si ha la residenza, e che, in sostanza, non deve essere affittato. E le pertinenze? Si, ma solo una per ogni categoria. Perciò, amici, se affittate la vostra cantina o il box, preparatevi a mettere mano al portafoglio, perché l’IMU è in agguato.

Per evitare che ci si perda in un mare di numeri, se è la prima volta che ci si confronta con l’acconto IMU, ecco un piccolo trucco: prendete la rendita catastale rivalutata e moltiplicatela per i coefficienti specifici di categoria, il tutto correttamente impreziosito dalle aliquote IMU decise annualmente dai comuni. Visto che sembra facile, no? E se possedete qualcosa in comproprietà, ognuno deve pagare in base alla propria quota. E se qualcuno dimentica? Nessun problema, l’accertamento verrà fatto solo su di lui. Un diminutivo della giustizia che fa sempre bene.

E le esenzioni? Ah, il dolce profumo delle esenzioni! Gli immobili delle forze dell’ordine, se si tratta dell’unico immobile in Italia? Esenti! Gli immobili occupati abusivamente, a patto che si stia seguendo un procedimento di rilascio forzato? Esposti sotto il manto dell’immunità! E non dimentichiamo le prime case di lusso, a cui toccherà l’IMU, ma con una detrazione fissa di 200 euro. Perché i veri ricchi si sa, fanno sempre la fila per pagare di meno!

Ci sono anche riduzioni sull’imposta: il 50% se affittate gratuitamente un immobile a un genitore o un figlio, sempre che sia l’unico che possedete. Insomma, chi non ama farsi i propri affari? E se gli immobili sono inagibili? Ecco un altro 50% in meno. Ma attenzione, non si scappa dalla sbarra della legge! E se un pensionato vive all’estero? Un altro 50%! E chi affitta a canone concordato? Generalmente, se si è fortunati, si può risparmiare il 25%. Ma non fatevi illusioni, un domani potrebbe finire anche questo vantaggio.

Per quanto riguarda l’acconto, questo ammonta al 50% dell’imposta annuale e va calcolato in base ai mesi di possesso. E, giusto per complicare ulteriormente le cose, ogni mese conta come intero se superate le due settimane. E se il rogito avviene il giorno 15? Beh, chi acquista non se la caverà facilmente con l’IMU, tocca a lui!

Offrirsi di pagare l’IMU richiede anche un passatempo a base di moduli F24, quindi assicuratevi di compilare correttamente i codici tributo. Ecco un elenco per stimolarvi: 3912 per l’abitazione principale, 3913 per fabbricati rurali, 3914 per terreni, e via dicendo. Qualsiasi errore e voilà, vi ritroverete a pagare sanzioni che vanno dal 0,1% al 5%, che aumentano in base al tempo che ci si prende per pagare. Una dolce punizione per i procrastinatori!

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