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Inditex vola alle stelle e Ubs, naturalmente, consiglia di aprire i portafogli senza fiatare

Incredibile ma vero: Inditex, il gigante dietro brand globali come Zara, si trova oggi al centro di un’orgia di entusiasmo in Borsa a Madrid. Tutto grazie a un generoso upgrade di UBS, che ha alzato il voto del titolo da ‘neutral’ a ‘buy’, innalzando pure quel numero magico chiamato target price da 48 a 52 euro. Pare che il carburante di questo entusiasmo sia un mix irresistibile di vendite brillanti, margini che si fanno forti come non mai e promesse di crescite future da far invidia a un romanzo di fantascienza.
Gli espertoni di UBS non si sono risparmiati commenti ottimistici, descrivendo Inditex come un “punto d’ingresso attraente” dopo una pausa di mediocrezza durata qualche trimestre. In pratica, mentre qualcuno si annoiava un po’, loro hanno continuato a far correre i numeri: le vendite della stagione autunno/inverno sono aumentate del 9%, mentre la crescita comparabile ha sforato l’11%. Un risultato che conferma, con tutta la saggezza del mondo finanziario, che “l’execution di Inditex ha ripreso vigore”. Peccato che questa frase suoni come il jingle di una pubblicità che prova a nascondere i battibecchi interni.
La previsione magica? Un balzo dei ricavi da 38,6 miliardi nell’anno fiscale 2024 fino a un quasi incredibile 49,7 miliardi entro il 2029. Gli utili netti seguiranno la danza e passeranno da 5,9 miliardi a 7,7 miliardi nello stesso arco di tempo. Tra i numeri di contorno, un utile diluito per azione da 1,88 a 2,47 euro, e un tasso di crescita composto degli utili per azione che promette di galoppare al 9% annuo. Questo, ovviamente, per giustificare un rendimento totale per gli azionisti superiore al 13%.
Non contenti, gli analisti sbandierano margini lordo e EBIT rispettivamente intorno al 57,5% e al 19,5%, come se fosse facile mantenere queste percentuali nel mondo imprevedibile della moda. Anche i dividendi prenderanno il volo: previsto un aumento da 1,68 euro per azione nel 2024 fino a 2,47 euro nel 2029, con un rendimento da dividendi che scalerà dal 3,6% al 5,4%. Mica briciole, no?
Opportunità americane e spazi web tutto da conquistare
Passando a territori oltreoceano, Inditex sembra posizionarsi come il David contro il Golia di H&M negli Stati Uniti: meno di 100 negozi contro circa 500. Un piccolo David con uno scatto da leone, però, perché le vendite per negozio negli USA sono circa sei volte superiori rispetto a quelle del colosso svedese. Peccato che il numero di punti vendita resti un dettaglio da niente a confronto dell’espansione nella terra del consumismo selvaggio.
Inutile dimenticare poi l’arena digitale, dove il marchio Zara si guadagna un misero 1% del traffico online nel settore moda degli Stati Uniti, un’eredità quasi comica se confrontata con il 6% che riesce a ritagliarsi in patria, Spagna. Insomma, ampi margini per miglioramenti e, di conseguenza, previsioni di crescita che dovrebbero far venire l’acquolina in bocca persino ai più scettici.
Riassumendo: una società che per anni sembrava arrancare ora si trasforma nel sogno degli investitori, che in piena euforia lanciano soldi come se non ci fosse un domani. Nel frattempo, il mondo reale resta a guardare, chiedendosi se questa corsa continuerà senza inciampi o se, come sempre accade, dietro l’angolo c’è la solita doccia fredda da report trimestrale.