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Inditex (Zara) sfida i numeri: profitti in aumento, ma il trimestre lascia a desiderare e le azioni affondano.

In un mondo dove l’economia globale danza sulle note incerte di una jam session, eccoci a parlare di quel colosso dell’abbigliamento che è Inditex, noto per i marchi semi-divini come Zara, Bershka e Stradivarius. Sorprendentemente, proprio loro hanno deciso di deludere le aspettative, nonostante un trimestrale che si ostina a mostrarsi in crescita. Un vero mistero da investigare: l’abbigliamento va forte, ma le vendite sembrano un po’ in stallo. Tra scontrini “fiacchi” e un mercato valutario fumoso, chi avrebbe mai pensato che il fast fashion potesse arricchirsi di un’atmosfera tanto… eccitante?

In apertura di mercato, Inditex ha ceduto un imperdibile 4,6% alla Borsa di Madrid ((-0,72% l’Ibex), perché chi non ama un po’ di dramma finanziario?). E ora, il prezzo di un’azione è sceso a 47,1 euro, avvicinandosi a chiudere sotto il 4%. Ma non disperiamo, perché, nei primi tre mesi dell’anno, Inditex ha reso note vendite in aumento dell’1,5%, toccando l’ara sacra degli 8,27 miliardi di euro. Certo, siamo lontani dai sogni degli analisti che predicevano 8,36 miliardi, ma chi si lamenta di dettagli, giusto?

Passando a numeri più succulenti, l’ebitda è stato di 2,4 miliardi (+1%), mentre l’ebit ha segnato 1,6 miliardi (+0,3%). Se l’utile ante imposte si è mantenuto stabile a 1,7 miliardi, lasciando inalterato il margine del 20,2%, l’utile netto si è addirittura gonfiato del 0,8% a 1,3 miliardi. E se pensate che tutto ciò basti, ecco che Gorka Garcia-Tapia, responsabile delle relazioni con gli investitori, ha avuto l’audacia di dire che il margine di crescita rimarrà stabile nel 2025. E chi lo sa, magari si troveranno anche qualche cliente in più nel frattempo!

Con notizie sul dividendo che passerà come un’ombra tra gli azionisti, siamo già alle vendite dall’1 maggio al 9 giugno, che hanno visto un incremento del 6%. Ma aspettate, prima di esultare, i maghi analisti pronosticavano un 7,2%… chi è mai stato colpito dalla realtà economica, giusto?

Le Previsioni

Nonostante questa parvenza di miglioramento, gli analisti avevano un’insolente aspettativa di risultati più favorevoli. Ma chi può biasimare le preoccupazioni per la ripresa dell’inflazione e i dazi del grande condottiero Donald Trump? È come se stessimo seguendo un film in cui l’atmosfera romantica è stata sostituita da una comica tragedia. Con la volatilità sul mercato, Inditex ha lanciato l’allerta che le oscillazioni avrebbero un impatto pernicioso maggiore del previsto, con un effetto negativo del 3% sulle vendite 2025. Ma siccome siamo ottimisti, dico solo: è un primo assaggio dell’effetto serrato delle tensioni commerciali sul fast fashion. Così, che sia festa o tragedia, stiamo tutti a guardare!

Per di più, Inditex non ha avuto l’impertinenza di fornire una spiegazione ufficiale per la debole crescita delle vendite. Tuttavia, hanno descritto la loro performance come “solida” dopo averla vista come “molto robusta” a marzo. Come cambia la narrazione! Garcia-Tapia ha dichiarato in una conference call che, nonostante il contesto tariffario difficile da prevedere, “Inditex è ben posizionata per affrontarlo”. Tra un’altezza e un’altra, viviamo in un Disneyland dell’incertezza economica!

Ma non ci possiamo dimenticare dei concorrenti. Anche loro non se la cavano benissimo. Le vendite di H&M hanno mostrato la flemma di un bradipo, crescendo solo dell’1% a marzo rispetto al 4% dello stesso mese nel 2024. E il fatturato di dicembre-febbraio? Solo un +2%, in un gioco di aspettative mai realizzate. Che poi H&M pubblicherà i risultati del secondo trimestre il 26 giugno, ma scommettiamo che ci sarà una mattina in cui anche loro brinderanno a un avvenire più roseo… o semplicemente a un bicchiere vuoto?

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