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Intelligenza artificiale e umana: una coppia improbabile che promette miracoli nel servizio e nella formazione

“Siamo convinti che la combinazione tra intelligenza artificiale e l’intelligenza umana possa non solo elevare la qualità del servizio pubblico, ma anche rendere la formazione dei lavoratori più pertinente ai richiami di un mercato in continua evoluzione.” Ecco come Marinella Perrini, la guru delle relazioni mediatiche dell’Inps, ha illuminato il palcoscenico del Net Forum di Capri. La sua fiducia nel potere dell’intelligenza artificiale è palpabile, quasi commovente.
Ma la Perrini non si ferma qui: il Pnrr non è solo un acronimo, ma, secondo lei, una vera e propria magia che sprigiona una valanga di servizi digitali basati sull’IA. È incredibile pensare che questo documento lungimirante potrebbe farci credere che il welfare stia per subire un upgrade epocale. “L’intelligenza artificiale non è solo un gadget utilitaristico,” ha affermato con il fervore di un apostolo, “ma un’opportunità per l’intera società, capace di incidere in modo positivo su vari livelli.” Chissà perché ne dubitiamo, vero?
“L’obbiettivo dell’Inps,” ha proseguito, “è quello di impiegare l’intelligenza artificiale per promuovere un modello di welfare generativo.” Da utilizzare come talismano, ovviamente, per rispondere in modo più efficace ai bisogni degli utenti. Peccato che ci si scordi spesso di chi, in effetti, è l’utente. È sempre bello vedere come le visioni futuristiche possano sovrastare la realtà quotidiana, no?