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Introdurre l’IA nei contratti sindacali: la nuova soluzione per evitare i disastri?

“Sicuramente Confsal ha un’ottima elaborazione per contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro. Credo che la contrattazione sindacale farebbe bene ad includere l’intelligenza artificiale per la prevenzione.” A dirlo è Cesare Damiano, presidente del Centro studi lavoro e welfare e già ministro del Lavoro, intervenendo al convegno ‘Per un ambiente di lavoro sano e sicuro’ organizzato all’interno del 35° Salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in corso a Bologna.
“Dell’IA ci stiamo occupando da tempo,” ricorda, “a livello nazionale e internazionale. A partire dagli anni ’70, in Italia, la robotica è intervenuta pesantemente, ora si dice che l’impatto dell’IA avrà un effetto maggiore sul lavoro intellettuale.” Ah, perché il lavoro manuale non era mai stato messo in discussione, giusto? Nonostante i robot si siano mangiati il nostro pranzo, abbiamo scoperto che l’intelligenza artificiale ci farà riflettere ancora di più sul lavoro che non possiamo evitare di fare.
“L’Inail risparmia soldi, ed è giusto, perché è un’assicurazione e deve avere riserve tecniche e fa parte della contabilità dello Stato,” continua. Certo, parliamo di contabilità, quella serie di numeri che tutti amano vedere fluttuare senza mai preoccuparsi delle conseguenze reali. Ma aspettate! Dobbiamo anche “restituire un po’ più di soldi alle imprese e ai lavoratori per migliorare le prestazioni” – perché, chi non ama una bella contraddizione? Insomma, teniamo pure i conti in ordine, ma non dimentichiamo di dividere il bottino tra i lavoratori, perché un po’ di zucchero in questa amara pillola non guasta mai.