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Intrum lancia l’ennesima AI miracolo per far cassa con i crediti impagati: ora tutte le aziende possono sognare liquidità facile

La sfida dei pagamenti dimenticati: come le Pmi italiane combattono l’incubo degli insoluti
Se pensate che il problema dei pagamenti nelle aziende sia solo questione di velocità, semplicità o varietà di opzioni, evidentemente non avete mai parlato con due terzi delle imprese italiane alle prese con ritardi e mancati incassi. Per le piccole e medie imprese, infatti, questa piaga finanziaria è una zavorra difficile da scrollarsi di dosso, che consuma risorse preziose, tempo e tanta, tanta pazienza.
È qui che entra in scena Intrum Italy, specialista nel recupero crediti, che con un tocco di genio – o disperazione organizzata – ha ideato una soluzione su misura per agevolare le Pmi nel tentativo di recuperare liquidità senza impazzire dietro a montagne di scartoffie e telefonate estenuanti.
La piattaforma in questione si chiama Intrum for you e viene proposta in tre diversi pacchetti, pensati ad hoc in base alle specifiche necessità aziendali. Il funzionamento? Semplice e quasi troppo bello per essere vero: l’impresa carica i crediti non saldati, la piattaforma li analizza in automatico grazie a sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale, e poi suggerisce la strategia migliore per trasformare quei vecchi crediti impolverati in denaro fresco.
Il tutto avviene tramite un sistema self-service alimentato da OpheIos, la società appena acquisita da Intrum, che porta la magia dell’automazione a un livello decisamente superiore in termini di efficienza e rapidità. Un modo chic per dire: meno spreco di tempo e più risultati concreti.
Enrico Risso, amministratore delegato di Intrum Italy, ha spiegato la visione dietro questo approccio:
«Non vogliamo limitarci a far risparmiare sulle spese, ma puntiamo a sfruttare l’intelligenza artificiale per aumentare i ricavi. Puntiamo a trasformare i modelli di business, affidandoci a dati più affidabili e a una gestione dei processi decisamente più efficace.»
E il modello di pagamento scelto è tanto trasparente quanto allettante: si paga solo se effettivamente si recupera, con una percentuale sulle somme ottenute. Una formula che dovrebbe far gola a circa 200mila Pmi italiane, che intravedono finalmente una luce in fondo al tunnel dei crediti insoluti. La promessa? Un tasso di recupero che, con un po’ di fortuna e tanta tecnologia, farà impallidire la media attuale.