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Italia e Algeria festeggiano un’alleanza da abbraccio sottomarino, perché altro non si poteva inventare

Italia e Algeria festeggiano un’alleanza da abbraccio sottomarino, perché altro non si poteva inventare

Sparkle, l’imperdibile gigante delle telecomunicazioni italiane, celebre per i suoi cavi sottomarini che, ironia della sorte, coprono più chilometri di un camionista su Autostrada A1 durante il weekend, ha deciso di mettere la sua firma su un protocollo d’intesa con Algérie Télécom. Quest’ultimo, l’esuberante operatore algerino di vecchio corso, tra una chiamata che cade e una connessione che fa il moonwalk, vuole rilanciarsi con un tocco di classe. Tutto ciò è stato sbandierato al Forum Imprenditoriale Italia-Algeria, un raduno in cui termini come digitalizzazione e trasformazione vengono lanciati come fossero coriandoli, leggeri e privi di vero peso.

L’ambizioso progetto contempla la realizzazione di un nuovo cavo sottomarino tra Italia e Algeria, perché nel nuovo millennio l’amicizia si misura rigorosamente in Gbps. Questo gioiellino tecnologico promette di essere la nuova autostrada ultraveloce per il traffico digitale: meno latenza, più ridondanza e, soprattutto, una scusa in meno da parte di chi si lamenta delle soluzioni lente come a una partita su vecchi modem.

Oltre al cavo, arriverà un corollario di servizi extra da far impallidire chiunque si definisca “tech-savvy”: cloud, cybersecurity, data center, formazione tecnica e un esclusivo punto di presenza in Europa dedicato solo a Algérie Télécom, così potranno finalmente sentirsi un po’ più… europei, o almeno ci proveranno.

Tutto questo si inserisce nell’idea titanica (e dal vago sapore utopistico) del Piano Mattei per l’Africa, la brillante strategia con cui l’Italia punta a esportare connettività, energia e una spruzzata di diplomazia virtuale confezionata in fibra ottica. Da parte sua, l’Algeria spera di potenziare i suoi collegamenti globali, perché, diciamolo, anche lì la gente vuole il suo Netflix senza la fastidiosa danza del buffering.

Enrico Bagnasco, il gran capo di Sparkle, ha mostrato tutta la sua soddisfazione nel “accorciare le distanze digitali tra Europa e Nord Africa”. Da big della telecom, ha parlato di un passo “significativo”. Noi, dal basso della nostra umile ignoranza, vediamo solo un altro cavo gettato negli abissi marini.
Adel Bentoumi, amministratore delegato di Algérie Télécom, ha elargito perle di saggezza parlando di “eccellenza” e “diversificazione delle rotte”, in elegante eufemismo per dire “era ora che avessimo un’alternativa decente per Internet”.

L’evento dove è stata suggellata questa “partnership” – tra sorrisi di circostanza e discorsi interminabili da convegno – ha promesso di rafforzare la “cooperazione strategica” in campi come energia, istruzione, cultura e tante altre aree in cui i memorandum d’intesa si scrivono con più facilità che concretizzare qualcosa di tangibile.

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