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Iveco Defence: lo spin-off è alle porte, ma i ricavi già in picchiata nel primo trimestre. Che sorpresa!

Iveco Defence: lo spin-off è alle porte, ma i ricavi già in picchiata nel primo trimestre. Che sorpresa!

Iveco è in piena fase di ricerca, esaminando «manifestazioni preliminari di interesse da parte di potenziali acquirenti strategici». Già, perché il mondo dei truck sta attraversando un periodo di grande euforia… o forse sarebbe meglio dire un periodo di totale crisi.

Il Gruppo, che ha il suo bel daffare a Milano sotto la guida di Exor, ha deciso di ridurre la produzione in Europa di circa un terzo. Non è che ci fosse molto da fare, con il mercato dei camion che ha deciso di prendere una vacanza lunga e senza ritorno. E come se non bastasse, i risultati del primo trimestre non brillano certo di luce propria. Gli utili netti sono affondati e i ricavi se ne sono andati a far compagnia a loro.

I dati non mentono: Iveco Group ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 38 milioni di euro, il 72,2% in meno rispetto ai 137 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Ma chi saremmo noi per giudicare? Forse ci si aspettava che pescassero dal cappello qualcosa di diverso. Anche l’utile netto adjusted si è attestato a 84 milioni, con un risultato diluito pari a 0,31 euro per azione, scendendo da 0,57 euro e sottoperformando rispetto alle aspettative di almeno 0,29 euro. Sembra quasi un gioco di magia, ma senza il trucco.

Il panorama rimane altrettanto splendido con ricavi consolidati che si sono fermati a 3,036 miliardi, in calo del 10,1%, sotto i 3,19 miliardi attesi dal consenso. E se pensate che sia finita qui, vi sbagliate di grosso. I ricavi delle attività industriali hanno segnato 2,958 miliardi, con un Ebit adjusted pari a 152 milioni, ben lontano dai 233 milioni e sotto il consensus fissato a 172 milioni. Chi ha bisogno di margini quando ci si può accontentare di un bel 5%, a fronte del 6,9% del primo trimestre 2024? Oh, la gioia di fare confronti!

Ma non vi preoccupate! Il CEO Olof Persson è molto soddisfatto della reazione della sua squadra. «Sono orgoglioso della risposta decisa della nostra organizzazione e del focus sul lungo termine», ha dichiarato, quasi ipotizzando che nei piani futuri ci possa essere una qualche forma di salvezza. Magari un miracolo? Ha anche parlato di «decisioni difficili» prese per riallineare le scorte e la produzione. Riuscire ad adattarsi in questi tempi bui è una vera sfida per chiunque, figuriamoci per una compagnia in difficoltà.

Ma c’è sempre una luce alla fine del tunnel! Tra le note positive, ci sono gli ordini in Europa e in America Latina, segno che non tutti sono scappati a gambe levate. «Il nostro rapporto tra ordini e fatturato è stato ben superiore a 1 in Europa per la prima volta dal primo trimestre del 2023», ha esclamato un entusiasta Olof. Certo, che il loro segno di vita arrivi dopo un lungo letargo rende il tutto un tantino ironico. Ma come si suol dire, nulla è mai troppo tardi!

In sintesi, Iveco sta tentando di rimanere a galla in un mare tempestoso di difficoltà, cercando di attrarre disperatamente l’attenzione di potenziali acquirenti. Chi pensava che il viaggio sarebbe stato facile dovrà rivedere i propri piani. Ma non temiamo, ogni crisi porta con sé l’opportunità di reinventarsi… o almeno, così dicono.

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