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La curiosità alimenta innovazione e sviluppo

“Questa installazione rappresenta la curiosità, che muove l’ innovazione e il progresso.” Così esordisce Pasquale Frega, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, presentando ‘Curious X: sensorium piazza’, un’installazione firmata Seletti con cui Iqos celebra il suo crescente numero di utilizzatori, che secondo lui ha raggiunto la strabiliante cifra di oltre 32 milioni di adulti nel mondo. È affascinante come un marchio che vende prodotti al tabacco possa vantarsi di una simile crescita e legittimità, mentre nel frattempo afferma di lavorare per un “mondo senza fumo”.
Il paradosso dell’innovazione fumosa
Frega continua: “Oggi celebriamo anche il lancio della campagna Iqos Curious X, un percorso globale che si concluderà a ottobre qui a Milano.” Che coincidenza che un marchio impegnato nella promozione di prodotti per fumatori sia così romantico dell’innovazione, mentre nel mondo reale la lotta contro il fumo è una battaglia incessante e drammatica. Ma si sa, la comunicazione è tutto, e progettare un’installazione artistica per mascherare il suo vero scopo rende tutto più bello.
La Design Week: un palcoscenico per i grandi?
“Forse – continua Frega – parte del successo di Iqos è legato anche a ciò che abbiamo fatto in questi anni in questo luogo.” Ci si potrebbe chiedere quanto davvero un evento glamour come la Milano Design Week possa sopperire ai guasti creati dall’industria del tabacco. Ma perché preoccuparsi di tali contraddizioni? L’importante è apparire, giusto? Giornate di esposizione per un prodotto che fa finta di essere la soluzione al problema, ma che in realtà rimane intrinsecamente legato a esso. Una vera parodia di responsabilità sociale.
Il futuro è luminoso, ma non per tutti
Intanto, in un angolo del mondo, ci sono paesi come la Norvegia, che ha praticamente abolito il fumo tra i giovani. Qui, Iqos tenta di rifecondare un mercato già ampiamente avverso a fumare, abbracciando frasi ad effetto e campagne globali. E mentre il mondo avanza verso un futuro senza fumo, queste promesse di progresso si frantumano come il vetro di un vecchio cono gelato dimenticato al sole.
Un epilogo ironico
In conclusione, tornano in mente le parole di Frega su successo e creatività, sparate come proiettili in un campo di battaglia dove la salute pubblica è il bersaglio. E così ci lasciamo con un dilemma: un futuro senza fumo è possibile, ma quanto tempo ci vorrà perché i marchi come Philip Morris riconoscano davvero la loro responsabilità? Nel frattempo, continuiamo a godere di installazioni artistiche che celebrano il progresso, mentre ci chiediamo se il progresso sia davvero tale o solo un’illusione creata per mantenere intatta la facciata di un’industria in crisi.