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La follia del bando ai motori a combustione: un colpo da maestro del nonsenso!

La follia del bando ai motori a combustione: un colpo da maestro del nonsenso!

“Certamente, l’obiettivo del Green Deal è indiscutibile, ma chi ha deciso che quella leviatante norma dell’UE potesse rimanere intatta mentre il mondo cambia? Questo famoso divieto per i motori a combustione interna entro il 2035? Un vero colossale obbrobrio”. Queste sono le parole del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha partecipato, oggi a Roma, all’evento “Alis a Villa Borghese”, organizzato dall’Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile. Un incontro, perché non chiamarlo così, di eccellenza per discutere il grande destino del sistema produttivo italiano, con soci, stakeholder e istituzioni, come se fosse una vera conferenza di galantuomini.

Secondo il ministro, l’Unione Europea ha avuto l’illuminato merito di fissare l’obiettivo finale, la decarbonizzazione, ma la vera pecca sarebbe l’approccio. “Dobbiamo focalizzarci sulle emissioni, non sullo strumento delle emissioni”, afferma mentre ignora disperatamente il fatto che, in questa brillante strategia, altri paesi stanno già cavalcando il futuro, mentre noi ci dibattiamo in un pantano di burocrazia e incertezze. Italia, la terra della ricchezza creata dai nostri cari padri e nonni per dar vita all’eccellenza del Made in Italy, è pronta a sfruttare il Green Deal per eccellere… o almeno così spera.

Interrogato da Monica Maggioni, moderatrice dell’evento Alis, sulla questione dell’energia nucleare, il ministro si lancia in una conferenza quasi pirandelliana: “Il nucleare non sostituirà il fotovoltaico, il geotermico o le altre forme di energia”, e noi stiamo tutti qui a chiedere: e quindi? La domanda energetica complessiva di questo Paese è, udite udite, di oltre 300 miliardi di kilowatt all’anno, e gli analisti, gli stessi che è possibile che nell’era della verità, siano messi in discussione da chi recupera contraddizioni, affermano che questa cifra raddoppierà nei prossimi 15-20 anni. “Dobbiamo tenere il passo con la modernità”, dice il ministro, e noi non possiamo fare a meno di chiederci se ha idea di cosa ciò comporti realmente.

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