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L’auto non si vende più, si affitta e si smanetta: benvenuti nel mercato dei servizi a vita

Il settore automobilistico sta virando sempre più verso un modello dove non si compra più il veicolo, ma si utilizza tramite noleggio e altre formule offerte dalle società di mobilità. Proprio così, il cliente non è più proprietario ma fruitore di un servizio. Secondo Alessio Casonato, direttore commerciale di Agenzia Italia, questa transizione rende il prodotto decisamente più articolato e complicato.
Il suo intervento è arrivato all’evento “Muoviamo il futuro: sicurezza, sostenibilità, condivisione”, tenutosi a Roma, un’occasione organizzata dall’Aniasa, l’associazione che rappresenta il ramo dei servizi di mobilità all’interno di Confindustria. Insomma, una festa dei burocrati e degli operatori di settore che si arrovellano sulla nuova era della mobilità.
Ma veniamo al nocciolo della questione: la normativa. Non solo non diminuisce, come forse sarebbe ragionevole aspettarsi, ma cresce di anno in anno, facendo diventare il “prodotto” ancora più ingombrante e difficile da gestire. Casonato sottolinea con una punta di sarcasmo che quando si prova a dialogare con la pubblica amministrazione per tradurre quelle normative in soluzioni davvero funzionali e intelligibili, si trova solo confusione, mancanza di tecnologie adeguate e soprattutto un’assenza totale di chiarezza e organizzazione.
Il risultato? Una situazione paradossale in cui le società di noleggio – e i loro clienti – si ritrovano a navigare nel caos, senza il minimo supporto strutturale che di solito dovrebbe essere garantito da qualsiasi azienda degna di questo nome.
Per fortuna, almeno secondo Agenzia Italia, c’è chi prova a fare da ponte tra la politica sognante e la realtà complicatissima del mercato: un ruolo di “semplificatore” per tentare di rendere attuabili i desiderata politici riguardanti tasse, servizi e gestione delle flotte. Fantascienza? Forse no. Ma sicuramente un compito tutt’altro che semplice in questo turbine di norme in continuo mutamento e pratiche amministrative da incubo.