Lega si lancia verso il sogno di una pace fiscale che nessuno ha chiesto

La priorità fiscale della Lega, e qui parlo non solo da vicepremier, ma da segretario della Lega, è di una pace fiscale definitiva tra cittadini, fisco e Agenzia delle Entrate. Ovviamente, non sto parlando di una pace fiscale per tutti, no, solo per coloro che sono in difficoltà ma che, a quanto pare, non soggiornano nelle località più esclusive con yacht e fuoribordi. La nostra proposta, che stiamo affinando con una dovizia di particolari degna di un romanzo, è una rottamazione decennale, con 120 rate suddivise come se stessimo parlando di un contrattino per un abbonamento a Netflix, senza sanzioni e interessi — perché, si sa, i dettagli sono superflui quando si tratta di belle parole.

Questa proposta è pensata per “permettere” a milioni di italiani di riemergere dal limbo, dalla “zona grigia” — un termine così affascinante che potrebbe quasi entrare in un film di fantascienza. Tornare a lavorare, fatturare, assumere. È un sogno, giusto? Tornare a fare tutto ciò che si era costretti a mettere da parte perché, beh, chi non ha mai avuto un momento di difficoltà? Ricordiamo che questa “pace fiscale” non è riservata a chi ha omesso di dichiarare, ma a coloro che, poverini, si sono trovati in difficoltà e non hanno potuto versare tutto ciò che dovevano. Una bella distorsione della realtà, non credete? Un modo elegante di dire “ci interessiamo solo a chi ha cercato di fare tutto il giusto, ma non ce l’ha fatta” mentre lasciamo perdere chi fa il furbo.

Il tutto condito dalle sapienti parole del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che si è presentato al Festival del Lavoro a Genova tramite video collegamento. È confortante sapere che, nonostante le sue assenze fisiche, le idee possono viaggiare più velocemente della realtà. Sarà questo il nuovo paradigma della politica italiana? Un sistema in cui si può promettere tutto e il contrario di tutto senza mai scendere dal trono del proprio smartphone? Siamo certi che milioni di italiani, affrontando questa “pace fiscale”, si sentiranno rincuorati durante il loro viaggio verso la normalità, almeno fino al prossimo annuncio o alla prossima rottamazione che potrebbe risolvere definitivamente il problema. Se solo fosse così semplice, vero?