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Legge rivoluzionaria: perché la vera inclusione lavorativa è solo un miraggio?

“La nuova legislazione sulla disabilità è un’altra grande conquista, un vero trionfo dell’inclusione, che finalmente riconosce il diritto al lavoro come un elemento fondamentale per la dignità delle persone con disabilità”, ha dichiarato Valeria Vittimberga, direttore generale dell’Inps, mentre si trovava al Festival del lavoro di Genova. Ovviamente, tutti sanno che il lavoro è la panacea di tutti i mali, specialmente in un mondo dove le opportunità sono eque e disponibili per tutti, giusto?

“L’Inps sta lavorando sodo per attuare queste nuove riforme che, a quanto pare, mirano a semplificare le procedure e a promuovere l’inserimento lavorativo tramite strumenti come l’analisi multidimensionale e il ‘Progetto di vita’”, ha continuato Vittimberga. Ma certo, chi non avrebbe voglia di navigare tra un mare di burocrazia e procedure complicate per ottenere un “progetto di vita”? Non è fantastico?

“Con il progetto SISDa, stiamo realizzando una vera rivoluzione nel campo della disabilità”, ha affermato. “Per la prima volta, potremo integrare e condividere informazioni sui cittadini con disabilità in maniera sicura”. Ecco, pensa che bello: finalmente possiamo mettere in comune le informazioni! Magari i milioni di dati già esistenti non sono mai stati sufficienti, ma ora avremo “un sistema” per facilitarne l’uso!

“Il nuovo sistema”, ha aggiunto, “è il risultato di una collaborazione tra l’Inps, il Ministero del Lavoro e il Ministero della Salute e rappresenta uno strumento fondamentale per superare le frammentazioni burocratiche”. Naturalmente, perché quello che tutti chiedono è più interazione tra enti, non una semplificazione nel processo. Certo, più burocrazia è sempre una buona notizia, giusto?

“L’obiettivo è creare una rete efficace per facilitare l’accesso al lavoro e realizzare l’inclusione, il tutto in nome di pari opportunità e sviluppo sociale”, ha sottolineato Vittimberga. L’inclusione, ovviamente, è solo una parola, mentre la realtà è un’altra storia. È così semplice, basta un po’ di burocrazia e le cose si sistemeranno da sole, come per magia!

“Il messaggio dell’Inps è chiaro: serve una visione sistemica, che richiede il coinvolgimento di tutti”, ha proseguito. Ma è un peccato che i dati parlino chiaro: evidentemente, la leggenda della legge 68 sull’inclusione obbligatoria non ha proprio funzionato. Insomma, in realtà, le cose sono semplici! Basta avere più disability manager, che, come dei moderni supereroi, salveranno la situazione e faranno da ponte tra le aziende e le persone con disabilità. Magari dovremmo mettere i disability manager anche sulle scatole di cereali!

“Ecco perché l’Inps vuole dare il proprio contributo”, ha continuato Vittimberga. “Stiamo creando un portale, il SISDa, per facilitare l’accesso a tutte le questioni relative alla disabilità”. È un concetto geniale, non è vero? Perché mai semplificare direttamente ciò che già esiste quando possiamo solo aggiungere altro caos e confusione?

“Credo che sia fondamentale introdurre anche l’autorità per i disabili e soprattutto i disability manager”, ha affermato. Ma certo, più figure nella giungla burocratica! E, naturalmente, non dimentichiamo la Fondazione dei consulenti del lavoro, che ha già dimostrato un enorme impegno verso l’inclusione sociale. Dobbiamo sempre ricordare che l’inclusione può essere gestita come un progetto di marketing!”

“Comunque, l’Inps c’è e vogliamo essere un punto di riferimento”, ha concluso. A quanto pare, il messaggio è chiaro: più tecnologia, più portali e più della stessa burocrazia. Chi ha bisogno di soluzioni semplici quando abbiamo bisogno di un portale? È il futuro dell’inclusione!”

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