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Luglio 2025: il tormentone delle scadenze fiscali che non ti lascia respirare

Luglio 2025: il tormentone delle scadenze fiscali che non ti lascia respirare
Calendario fiscale luglio 2025, tutte le scadenze che nessuno aspetta di gustarsi

Luglio 2025 ci accoglie con un calendario fiscale da manuale del tormento: tra imposte da versare, rate da saldare e contributi da pagare, il mese promette di ricordare a tutti che il relax estivo è un’illusione per poveri illusi.

Partite IVA e contribuente medio possono iniziare a stringere la cintura, perché è tempo di aprire il portafoglio e pagare a suon di scadenze ferree. Non bastasse questo, anche i datori di lavoro domestico sono chiamati alla cassa per la seconda rata dei contributi INPS, mentre molti comuni non si fanno scrupolo nel ricordare a tutti la fatidica tassa sui rifiuti, la TARI.

Diamo quindi uno sguardo a questo triste elenco di appuntamenti da segnare con inchiostro indelebile nel calendario, per evitare di fare brutte sorprese.

Seconda rata contributi per colf e badanti: ultimo richiamo il 10 luglio

Il primo esamino di luglio è dedicato ai datori di lavoro domestico: entro il 10 luglio devono versare all’INPS la seconda rata annuale dei contributi per colf e badanti. Un appuntamento immancabile, ovviamente imposto dall’Istituto attraverso la circolare n. 29/2025, per rimanere puntuali nel godimento di doveri e angherie burocratiche.

I versamenti contribuitivi devono rispettare un rigido calendario trimestrale, circa così: 1° trimestre tra aprile 1 e 10, 2° trimestre tra luglio 1 e 10, 3° trimestre a ottobre e 4° trimestre a gennaio dell’anno successivo. Pochi giorni concessi e tanta voglia di stress.

Per pagare, la scelta è variegata, perché in Italia non si scherza sulla complicazione tecnologica:

● tramite l’app IO;
● con bollettino MAV precompilato inviato da INPS;
● attraverso il circuito “Reti Amiche”;
● scaricando i bollettini pagoPA.

Triplice scadenza per saldo e primo acconto delle imposte

Luglio si conferma come mese prediletto dalle imposte da versare, con una triade di scadenze che metterà a dura prova la pazienza di tutti i contribuenti, soprattutto quelli più disperati.

La prima data da segnare è il 16 luglio: tocca a dipendenti e pensionati, specialmente a chi ha deciso che pagare tutto in un colpo solo è stato troppo semplice e preferisce dilazionare il piacere in comode rate.

Chi ha già sganciato la prima rata il 30 giugno ora è tenuto a saldare il secondo acconto di IRPEF, cedolare secca e altre imposte che non si sa bene a cosa servano, ma si sa che si devono pagare.

Il 21 luglio il riflettore si sposta sulle partite IVA che adottano il sistema ISA: è infatti il momento di versare saldo e primo acconto dopo una commovente proroga che ha allungato inutilmente l’agonia.

Per concludere la carrellata, il 30 luglio arriva la data per chi dovesse aver saltato la scadenza del 30 giugno, con tanto di maggiorazione dello 0,40%, per dare quel tocco in più di “mix amaro” al conto finale.

Impegni periodici a metà mese: IRPEF, IVA e contributi INPS

A metà luglio, come da copione, arriva il consueto richiamo per gli adempimenti mensili su IRPEF, IVA e contributi INPS. Qui la festa è dedicata sia ai sostituti d’imposta che ai titolari di partita IVA, che dovranno versare puntualmente quanto dovuto e magari consolarsi con qualche sbuffo di fastidio.

Purtroppo il testo si interrompe qui, ma chiunque conosca il fisco italiano sa già che le sorprese non finiranno certo a metà mese. Un’estate all’insegna del “pagare e tacere” è ormai garantita.

Per chi si divertisse con i contributi INPS, attenzione: sono dovuti sulle retribuzioni corrisposte sempre nel mese di giugno, così come l’IVA per chi ha scelto la liquidazione mensile per lo stesso mese. Dimenticare il versamento? Roba da pazzi, ma chi può resistere a non pagare in tempo?

Per gli amanti del modello F24, ecco la lista da tenere a mente: ritenute e acconti si versano con codice tributo 1040, competenza 06/2025, mentre per i contributi INPS si usa lo stesso modello dedicato all’IRPEF. L’IVA? Naturalmente con il codice tributo 6006. Insomma, una vera festa di codici e numeretti che fanno venire voglia di balzare all’ufficio postale.

Elenchi Intrastat, pronti a rispettare la scadenza del 25 luglio

Non potevano mancare gli elenchi Intrastat, quei documenti da mandare avanti e indietro con le tanto amate transazioni intracomunitarie. Luglio riserva il traguardo del 25 per la loro presentazione, un regalo per chi ama la precisione.

Chi ha l’obbligo mensile deve riferire con precisione tutti i beni ceduti e i servizi prestati a giugno ai partner UE, mentre i fortunati con obbligo trimestrale devono comprendere aprile, maggio e giugno. E dato che la burocrazia è sempre disponibile, potete spedire tutto telematicamente – come se fosse una scorribanda online.

TARI, ovvero la tassa sui rifiuti che non si dimentica mai

Il 31 luglio non è solo festa per chi adora l’estate, ma anche per quei fortunati cittadini di alcuni comuni che devono pagare la TARI, quella gentile imposta sui rifiuti che fa sempre piacere vedere in bolletta. Peccato che ogni comune faccia un po’ come gli pare e disponga le scadenze in modo diseguale su tutto lo Stivale. Consiglio spassionato? Leggere i regolamenti locali prima di dare fondo al portafoglio, così da evitare stress e sorprese.

Rottamazione quater, doppia festa il 31 luglio

Per chi pensava che luglio finisse tranquillo, la rottamazione quater si mette in gioco proprio nell’ultimo giorno del mese. Un appuntamento imperdibile per chi ha richiesto la riammissione e quindi deve versare la prima o unica rata, ma anche per coloro che, con invidiabile costanza, hanno rispettato i pagamenti e ora devono pagare la rata corrente.

Naturalmente, l’amministrazione è buona e concede una tolleranza di 5 giorni: chi sgobba fino al 5 agosto può ancora mettersi in regola senza troppe rogne. Che masochismo, questa attenzione per il contribuente!

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