Collegati con noi:

Notizie

Lvmh continua a sorprendere: ricavi in caduta libera ma utili che ballano il twist

Lvmh continua a sorprendere: ricavi in caduta libera ma utili che ballano il twist
Luxury in calo: Lvmh conferma il rallentamento con ricavi e profitti in discesa

Il gigante francese del lusso Lvmh non naviga più in acque tranquille: nel primo semestre dell’anno ha visto i suoi ricavi e la redditività scendere, confermando la tendenza avviata già nel primo trimestre. I risultati parlano chiaro: vendite pari a 39,8 miliardi di euro, con un calo del 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E se questo non basta a far scuotere la testa ai più ottimisti, l’utile operativo ricorrente si è contratto del 15% attestandosi a 9 miliardi, con un margine operativo al 22,6%. L’utile netto di gruppo, quello su cui si fa sempre più attenzione, è invece precipitato del 22%, fermandosi a 5,7 miliardi di euro.

Bernard Arnault, il solito ottimista presidente e CEO di turno, prova a mantenere la rotta con la consueta retorica da manuale: attribuisce i risultati “alla forza dei nostri brand iconici” e alla più classica innovazione artigianale, nonostante “le incertezze” che tormentano il mercato. Come sempre, la visione a lungo termine resta intoccabile e la parola d’ordine è qualità e desiderabilità. Nulla di nuovo sotto il sole, insomma.

Per il secondo semestre del 2025, Lvmh si dice comunque “vigilante”. Una posizione tattica che altro non è che una cortina fumogena per continuare a parlare di “performance consolidate” e “sostenibilità” a medio-lungo termine, come si usa fare per tranquillizzare gli investitori mentre il vento cambia direzione.

Dove va la crescita? Un’illusione geografica

Analizzando il dettaglio geografico, l’Europa è l’unica che sembra tirare un sospiro di sollievo, grazie a una “robusta domanda locale” che cresce in modo organico e a valuta costante. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti marciano stabili, con performance fedeli allo status quo. Ma attenzione: il Giappone è il classico elemento imprevisto che rovina la festa, rallentando rispetto all’entusiasmo del semestre precedente, quando il debole yen faceva miracoli. Il resto dell’Asia? Un teatrino di vendite che non si smuove praticamente da dove era, con solo un timido segnale di miglioramento tra i consumatori locali nel secondo trimestre.

Previsioni per il 2025: ottimismo da cartolina

In un mondo che, ça va sans dire, continua a essere un campo minato geopolitico ed economico, Lvmh non perde la sua fiducia nel futuro. La strategia – a parole – si fonda sul “rafforzamento continuo della desiderabilità” dei suoi marchi, il mantra repetuto fino alla noia. Come se bastasse puntare su “eccellente qualità” e “eccellenza del retail” per tenere a bada le spiacevoli sorprese di un mercato volatile.

Insomma, il gruppo si consola promettendo che “l’impegno verso il massimo livello qualitativo” unito a “energia e creatività eccezionale” dei suoi team permetterà a Lvmh di mantenere e rafforzare la sua posizione di leader mondiale nel lusso anche per il 2025. Una frase interlocutoria che suona più come una spada di Damocle per i concorrenti ma anche un modo elegante per non ammettere che anche i patriarcati del lusso cominciano a sentire la scossa.

Continue Reading

Le foto presenti su Lasconfitta.com sono state in larga parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione - indirizzo e-mail redazione@lasconfitta.com , che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.