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Mercati asiatici che si riprendono miracolosamente: Europa pronta a unirsi alla festa del rialzo?

Anche la Borsa di Hong Kong inizia la giornata con il piede sbagliato: l’indice Hang Seng perde subito lo 0,62%, attestandosi a 23.744,48 punti, come se già non fosse abbastanza complicato.

Nel frattempo, Tokyo fa il contrario e apre con un sorriso, con un rialzo dello 0,70%. Ma non è grazie a chissà quale miracolo economico bensì a un yen più debole, che rende i suoi prodotti più invitanti all’export. Il tutto, mentre tutti aspettano gli aggiornamenti sulle chiacchierate tra le delegazioni di Giappone e Stati Uniti al G7 in Canada. Nel frattempo il Nikkei vola a 38.097,86 punti, guadagnando 263 punti, perché anche le cose semplici vanno celebrate.

Sul fronte valutario, però, il quadro è meno incoraggiante per il Giappone: lo yen perde terreno sia sul dollaro (a 144,50) che sull’euro (a 166,70). Eh sì, persino in campo monetario, c’è chi fa brutte figure.

Ma la vera star della giornata è il petrolio, che si lancia in una corsa al rialzo, alimentata da nuove scaramucce missilistiche tra Israele e Iran. Il Light con consegna luglio balza dell’1,55%, arrivando a 74,11 dollari, mentre il Brent segue la scia e sale dell’1,29%, sfiorando 75,19 dollari. In pratica, guerre inclusa, il prezzo continua a volare.

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