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Mercati europei pronti a un’impennata stratosferica dopo che i dazi americani sono stati messi in pausa—sarà la calma prima della tempesta?

Mercati europei pronti a un’impennata stratosferica dopo che i dazi americani sono stati messi in pausa—sarà la calma prima della tempesta?

Si preannuncia un’apertura da urlo per le Borse europee, con i future sull’Eurostoxx che segnano un bel +1,6% e quelli sul Ftse Mib addirittura +1,5%. Una vera e propria iniezione di fiducia, o forse un colpo di fortuna, per gli investitori, grazie alla notizia che il presidente americano, Donald Trump, dopo una telefonata con la presidente dell’UE, Ursula von der Leyen, ha deciso di posticipare la scadenza dei dazi all’Unione Europea. Dall’1 giugno al 9 luglio, perché si sa, a chi non piacciono le procrastinazioni? Se non ci saranno nuovi accordi commerciali, il tanto atteso ritorno delle tariffe reciproche annunciate da Trump ad aprile sarà inevitabile.

Nel frattempo, von der Leyen ha dichiarato che il blocco è “pronto a far avanzare i colloqui in modo rapido e deciso”, il che si traduce in belle parole spese su un terreno sembrerebbe piuttosto sdrucciolevole.

Venerdì scorso, i listini avevano chiuso con cali di oltre l’1%, proprio a causa della minaccia di Trump di tariffe USA del 50% per l’UE. Ma ecco che nella notte tra domenica e lunedì, la minaccia si è dissolta come un sogno d’estate. E oggi? Stranamente, Wall Street e Londra sono chiuse per festività, come se il mondo avesse deciso di prendersi una pausa dal caos finanziario.

In questo contesto, la Borsa di Londra festeggia la Spring Bank Holiday, mentre Wall Street, chissà, potrebbe stare riflettendo sul significato della vita. Nel frattempo, in Asia, i negoziati sul commercio tra l’amministrazione Trump e la delegazione giapponese sembrano incoraggiare gli scambi, con il Nikkei che chiude in rialzo, ma chi non vorrebbe chiudere in positivo con un pizzico di ottimismo?

Sul fronte valutario, l’euro continua a beneficiarsi della debolezza del dollaro, scambiando a 1,14 $. La moneta unica vale anche 162,9 yen, mentre il cambio dollaro/yen sta a 142,7. E, guarda un po’, il bitcoin torna a salire a 109.762 dollari (+2%), mentre l’oro, ahimè, ritraccia un po’ con il contratto spot a 3.342 dollari l’oncia (-0,44%).

Passando al fronte energetico, le tensioni in Medio Oriente, con l’esercito israeliano pronto a conquistare il 75% della Striscia di Gaza entro due mesi, fanno schizzare il petrolio alle stelle: il Brent vale 64,99 dollari al barile (+0,32%), mentre il Wti guadagna lo 0,3% a 61,71 dollari. Anche il gas non scherza, salendo a 36,45 euro al megawattora (+0,73%). Ecco, per chi avesse dubbi, un altro meraviglioso giorno nei mercati globali, dove tutto è possibile, tranne la stabilità.

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