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Mercati europei titubanti, tutti a sbirciare l’inflazione americana. A Milano, ecco la nuova stella: Mps!

Mercati europei titubanti, tutti a sbirciare l’inflazione americana. A Milano, ecco la nuova stella: Mps!

Le Borse europee sembrano stancamente tirare il fiato, come se avessero appena concluso una maratona di shopping. Dopo una seduta inebriante, ora si muovono con una cautela quasi imbarazzante, mentre gli indici mondiali sembrano festeggiare una sorta di pace tra Stati Uniti e Cina. Certo, al centro di tutto ci sono sempre le notizie macroeconomiche, quelle che ci dicono quanto siamo ricchi o poveri a seconda dell’interpretazione più favorevole. In particolare, ci si fissa sull’indice Zew, perché non c’è nulla di più emozionante che monitorare la fiducia nell’economia tedesca.

Negli Stati Uniti, spettatori particolari della saga saranno i prezzi al consumo, in grado di svelarci affascinanti dettagli sull’impatto dell’inflazione provocato dai dazi del presidente Donald Trump. Intanto, il nostro FTSE MIB di Milano si muove con la stessa cautela di un cameriere in un ristorante di lusso, come i colleghi CAC 40 di Parigi e DAX 30 di Francoforte. Solo il FT-SE 100 di Londra sembra avere nostalgia dei tempi migliori, sotto la parità, nonostante la disoccupazione sia balzata al 4,5% nel primo trimestre. Chi avrebbe detto che questa ‘crisi’ non è nulla più che una scossa di assestamento?

A Milano spicca Mps, mentre gli acquisti su Stellantis sembrano più che mai un’ossessione. Nel grande spettacolo dell’azionario, la Banca Mps si piazza in cima alla lista dei desideri. Di certo, il comparto bancario, degno di nota, si mostra tonico, sempre con Banca Mediolanum e Mediobanca a brindare in un angolo. La tregua nelle tensioni commerciali tra Usa e Cina stimola i titoli dell’auto, come Stellantis, mentre i tecnologici, con Stmicroelectronics, si sentono dei veri eroi della modernità. In fondo alla pagina, ci sono Unipol e Buzzi Unicem, che, beh, fanno sempre parte della trama, giusto?

Passando al mercato valutario, l’euro continua la sua discesa, come un ciclista in discesa, scivolando a circa 1,11 dollari (da 1,12 la settimana scorsa). E chi se ne frega del Bitcoin, stabile sui 102.500 dollari — di sicuro, un’informazione cruciale. Ma non preoccupatevi: i prezzi dell’oro stanno nuovamente vedendo il cielo azzurro, con contratti spot e futures che si assestano a circa 3.260 dollari l’oncia. Davvero, chi non ama una bella corsa dei prezzi dell’oro?

Nel mondo dell’energia, il petrolio sembra camminare lentamente, timoroso che un aumento delle scorte possa oscurare le notizie più dolci sul fronte commerciale: il Wti di giugno staziona sui 62 dollari al barile, mentre il Brent di luglio si muove, come dire, finemente sui 65 dollari. E il gas naturale ad Amsterdam? Beh, tranquillamente scambia a circa 35 euro al megawattora, perfetto per fare due chiacchiere.

Per quanto riguarda gli investimenti, lo spread tra BTp e Bund rimane stabile, un po’ come un amico che vive a casa tua e non ha intenzione di andarsene. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il Bund tedesco di pari durata si attesta a 102 punti, lo stesso livello della chiusura della vigilia. E giusto per intrattenervi, il rendimento del BTp decennale benchmark è lievemente aumentato al 3,68%, rispetto al 3,67% di ieri. Buone notizie, giusto? Sempre la stessa monotonia nel meraviglioso mondo della finanza.

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