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Microsoft pronta a dire addio a 9mila dipendenti perché tutto deve andare «meglio»

Microsoft sta per tagliare circa 9.000 posti di lavoro, segnando così la seconda ondata importante di licenziamenti in meno di un anno, tutto in nome del solito mantra: tagliare i costi per migliorare l’efficienza. Ad annunciare l’operazione è Bloomberg, che precisa come questi licenziamenti rappresentino meno del 4% della forza lavoro totale dell’azienda, almeno stando a quanto riferito dal portavoce ufficiale.
Il portavoce di Microsoft ha spiegato, con quella calma diplomatico-industriale che ormai conosciamo a memoria, che stanno “continuando a implementare i cambiamenti organizzativi necessari per posizionare al meglio l’azienda e i team per il successo in un mercato dinamico”. In altre parole, il mercato è dinamico, altamente competitivo e senza pietà, quindi è meglio sfoltire un po’ gli organici. Peccato che questa “dinamicità” significhi per chi lavora concrete incertezze e licenziamenti.
Questi nuovi tagli seguono molto da vicino quelli effettuati appena due mesi fa, a maggio, quando erano stati eliminati circa 6.000 posti di lavoro. Non un semplice aggiustamento, ma una vera e propria operazione di ristrutturazione che mostra quanto anche le grandi aziende high-tech non siano immuni da turbolenze economiche e da strategie al risparmio.