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Ministero sveglia: Enel messa ko nel Parco del Gran Sasso perché ce lo dobbiamo ricordare ogni volta?

Il Ministero dell’Ambiente, dopo mesi di torpore burocratico e interessanti “dimenticanze” formali, si è visto obbligato a stoppare il mitico progetto di Enel Produzione Spa. Per chi non lo sapesse, stiamo parlando dello scavo di chilometri di gallerie e la realizzazione di una centrale sotterranea nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Un’operazione da “modesti” 232 milioni di euro, abilmente camuffata da iniziativa “green”, ma che in realtà profuma di un classico mix di soldi e facili speculazioni mascherate da transizione energetica.

A svegliare il dormiente Ministero – perché ovviamente non è stato un lampo di coscienza – ci ha pensato il Forum H2O, che il 4 giugno ha avuto la brillante idea di ricordare al Ministero e al suo impeccabile responsabile anti-corruzione che i termini per le integrazioni progettuali erano scaduti in modo leggero e spensierato il 30 novembre 2024. Secondo le leggi, a questo punto la procedura avrebbe dovuto essere cestinata. Solo dopo questo “grazioso” promemoria, ecco comparire la reazione: tutto bloccato.

Il progetto, nato nel 2022 da un’illuminata mente di Enel, metteva in conto la creazione di gallerie, una centrale sotterranea e alterazioni nel regime idrico tra i laghi di Campotosto e Provvidenza. Il tutto con i prevedibilissimi danni alla flora, alla fauna e al delicatissimo equilibrio naturale del parco, che, per quanto ci piaccia sognare, dovrebbe restare un’area realmente protetta e non un parco divertimenti per interessi energetici oscuri.

Il meccanismo? Semplice e geniale: si pompa acqua verso l’alto (con un bel consumo di energia, ovvio), per poi lasciarla scendere nei momenti topici, vendendo energie sul mercato al miglior offerente. Il risultato? Secondo il Forum H2O abbiamo un sistema dal bilancio energetico negativo, ma con profitti cospicui per Enel. Insomma, un capolavoro: devastare un parco per qualcosa che energeticamente fa acqua da tutte le parti, ma che economicamente fa ingrassare sempre i soliti noti.

Ah, ma non finisce qui! Mentre questo bel pasticcio finisce in archivio, Enel sta già preparando il bis: un progetto gemello con altre gallerie e una nuova centrale sotterranea è pronto a invadere il territorio di San Giacomo, nel teramano, sempre sotto la benedizione del Parco del Gran Sasso. E, buon per noi, il Forum H2O è pronto a segnalare tutte le solite irregolarità e opacità nella trasparenza. Identico copione, medesima approssimazione.

Non è proprio la prima volta che vediamo questo cinema: nell’illustre Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise si sono fatte avanti iniziative analoghe, come quella di Pizzone, con la costante strategia di distruggere ciò che resta della bellezza naturale, aggirando norme, truccando scadenze e giocando con l’amministrazione. Per fortuna – perché altrimenti qui potremmo davvero essere perduti – ci sono ancora associazioni ambientaliste con gli occhi aperti, pronti a scardinare questo teatrino tragicomico.

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