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Mucche ostaggio dei treni: il disastro ferroviario Bari-Foggia tra viaggiatori lasciati a se stessi e comunicazione fantasma

Una mandria blocca l’Italia: sembra una barzelletta, invece è il nostro sistema ferroviario
Non è uno sketch comico, ma la cronaca reale di un Paese inceppato. Dopo l’investimento di bestiame tra Incoronata e Orta Nova, la linea Bari-Foggia è andata in tilt. Mentre il resto d’Europa punta su treni ad alta efficienza, qui basta un branco di animali sui binari per mandare all’aria decine di corse, lasciare centinaia di passeggeri in balìa del nulla e confermare il disastro organizzativo di Trenitalia.
Trasbordi da Terzo Mondo, ritardi da incubo
Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco – non i tecnici RFI, ma i pompieri – per trasbordare 350 persone su un altro convoglio. Una scena che ricorda più un’evacuazione da zona di guerra che una normale gestione di crisi. Risultato? Tre ore di ritardo, passeggeri esausti, nessuna informazione e zero assistenza. E la beffa: la situazione è ancora fortemente rallentata.
Il giorno dopo: caos totale e treni fantasma
Nonostante l’incidente risalga al giorno prima, anche oggi i ritardi e le cancellazioni si susseguono come in un domino impazzito. Secondo Viaggiatreno, i tempi di percorrenza possono arrivare a 120 minuti in più, quando i treni non vengono direttamente cancellati o lasciati fermi nel nulla.
Alcuni esempi? Meglio sedersi (per chi un posto lo trova)
Ecco solo una parte dello spettacolo indegno:
- ICN 35539 Torino-Lecce: fermo dal giorno prima.
- ICN 755 Milano-Lecce: stessa sorte.
- FR 8814 Lecce-Milano: oltre 60 minuti di ritardo.
- FA 8348, IC 606, ICN 765: la lista della vergogna continua.
Possibili soluzioni? Sempre le stesse, mai attuate
- Recinzioni vere, non scenografiche, sui binari.
- Un protocollo di emergenza che non richieda l’arrivo dei pompieri per gestire passeggeri.
- Comunicazione trasparente invece dei soliti messaggi vaghi e approssimativi.
- E magari, un giorno, la responsabilità di chi permette che un’intera linea venga fermata da una vacca.