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Multe ignorate? Ecco la tua chance di “salvare” il salvabile!

La saga infinita delle multe sulle quote latte sembra finalmente avviarsi verso una conclusione, o almeno così sperano gli allevatori italiani. Questi eroi moderni, che negli anni ’90 hanno avuto l’ardire di superare le quote latte assegnate secondo le rigide regole europee, continuano a dover fare i conti con un debito nei confronti dello Stato italiano che sembrerebbe non avere fine. Ma ecco arrivare una nuova speranza: dall’ora X di domani mattina, precisamente quando l’orologio segnerà le 12, questi ‘splafonatori’ potranno finalmente presentare le loro istanze al famoso organismo di composizione delle situazioni debitorie, una vera chicca prevista dall’ultima finanziaria.

Ad governare questo organismo, non proprio composto da cuori d’oro, troviamo un alto Magistrato contabile, un rappresentante dell’Avvocatura dello Stato e un dirigente dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura. Questi illustri membri avranno il compito di valutare le richieste di quei poveri produttori, per lo più lombardi, e giungere a una transazione che possa alleviare un po’ di questo fardello. Le multe, nel corso degli anni, erano montate fino a raggiungere l’enormità di 4 miliardi di euro, ma fortunatamente oggi sembrano vivere una parabola discendente, scendendo a una cifra più ‘modesta’: 2 miliardi, con circa 4mila aziende coinvolte. Una cifra che, in nome della clemenza, potrebbe ulteriormente ridursi. La camera di composizione, quindi, si prepara a esaminare ogni singolo caso con la dovuta delicatezza, chissà dove si fermerà l’asticella dello sconto, tra la ferrea legge e le lacrime degli allevatori che vedono queste multe come un’ingiustizia clamorosa.

“Dopo un periodo di ascolto di chi rappresenta uno dei pilastri dell’agroalimentare, diamo il via alla soluzione di una controversia che non poteva più andare avanti. Lo Stato non deve essere sordo, ma ascoltare chi opera nel suo territorio creando ricchezza e valore, e senza mai dimenticare il suo compito di trovare con coraggio e responsabilità una soluzione,” ha dichiarato in veste di grande statista Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Proprio lui, che sa bene che oltre a recuperare ingenti somme di denaro, desidera tendere una mano a un settore ormai in crisi, che ha visto i costi di produzione lievitare mentre i prezzi alla stalla affondano. Un vero paradosso, visto che nel giro di pochi anni i produttori di latte sono crollati da 180mila a un magro 30mila, un trionfo di efficienza, non c’è che dire.

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