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Mutui all’americana: Trump vuole rivendere Fannie Mae e Freddie Mac e farci tutti scommettere sopra

L’amministrazione dell’ex presidente Donald Trump si diletta a rianimare due dinosauri finanziari: Fannie Mae e Freddie Mac, i colossi USA dei mutui statali. Secondo indiscrezioni, un’offerta pubblica potrebbe portare a casa circa 30 miliardi di dollari già entro la fine dell’anno. Gli strateghi economici pensano di valutare queste entità – sì, proprio quelle che da tempo vagano sotto l’ala protettiva del governo – intorno ai 500 miliardi, offrendo tra il 5% e il 15% delle loro azioni agli investitori.
Il mercato azionario di Wall Street ha reagito col botto: le azioni di Fannie Mae e Freddie Mac sono schizzate fino al 22% in una sola seduta, un’impennata che mancava da più di due mesi. Certo, niente male per due società che ormai fanno affidamento sulla garanzia governativa per evitare disastri maggiori, specialmente dopo la crisi dei mutui subprime del 2008.
Bisogna però puntualizzare che Fannie e Freddie non sono più semplici nomi, ma veri e propri titani sotto controllo pubblico, il cui destino rimane tuttora incerto: si parla di una possibile quotazione in Borsa, ma non è ancora chiaro se avverrà come un’unica entità oppure come due entità separate. Una sottile ironia, vista la confusione e il tira e molla politico che circonda queste società da oltre un decennio.
I decisori politici a Washington ne discutono da anni, ma evidentemente senza grandi risultati. I tentativi del Congresso di rendere queste “entità sponsorizzate dal governo” indipendenti sono naufragati ripetutamente. Perché? Semplice: ogni volta che qualcuno prova a restringere l’ombrello pubblico si scatena il panico per il possibile aumento dei costi dei mutui e per il rischio che l’edilizia abitativa accessibile vada a farsi benedire.
In sintesi: un matrimonio tra avventure finanziarie e protezionismo governativo destinato a durare ancora, mentre il governo cerca di scrollarsi di dosso responsabilità che, a bene vedere, non gli dispiace troppo mantenere. E così, tra prospettive di maxi-offerte pubbliche e salti in borsa degni di una soap opera, il sistema del mutuo americano continua a navigare nell’incertezza sotto gli occhi del pubblico. Per lo spettacolo, ovviamente.