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Oggi sciopero aerei: voli garantiti? Rimborsi improbabili, benvenuti nell’assurdo caos di luglio

Oggi sciopero aerei: voli garantiti? Rimborsi improbabili, benvenuti nell’assurdo caos di luglio

Un sabato nero è all’orizzonte per chiunque abbia deciso di volare oggi, 26 luglio. Il trasporto aereo si ferma per uno sciopero nazionale di quattro ore, e i disagi sono praticamente assicurati per tutti i passeggeri in partenza o arrivo.

L’agitazione coinvolge piloti, assistenti di volo e personale di terra, impegnati nel settore aereo e aeroportuale con annessi servizi collegati. Per chi pianificava di spostarsi dalle 13 alle 17, preparatevi a un bel giro di stop forzati. Le sigle sindacali e associazioni coinvolte voi le immaginerete: dai grandi nomi come Confindustria ai più specifici Assocntrol, Assaeroporti e compagnia cantando, escluso però il caso curioso dei voli da e per Palermo, evidentemente al riparo da ogni sciopero a sorpresa.

Non paghi, la protesta si incrocia con quella organizzata dai lavoratori di Swissport a Milano Linate e dai dipendenti dell’aeroporto di Fiumicino, tutti in sincrono dalle 13 alle 17. A unirsi al coro anche il personale della compagnia aerea Volotea, per non farsi mancare nulla.

Per fortuna, o forse per qualche magia burocratica, l’Enac ha stilato una lista di voli che sopravvivranno allo sciopero: quelli nazionali già in volo quando l’agitazione parte, tutte le partenze che iniziano prima dell’orario di stop (ma solo se non ritardate da cause… invisibili all’occhio umano), e anche tutti gli arrivi programmati entro mezz’ora dall’inizio dello sciopero. Ah, e non dimentichiamo i voli intercontinentali, perché probabilmente meritano una corsia preferenziale anche nei giorni neri.

I diritti dei passeggeri, si dice, sono sacri. Ma solo a metà. Secondo il Regolamento Europeo n. 261/2004, i passeggeri vanno subito coccolati con assistenza, pasti, bevande, comunicazioni e, se serve, il pernottamento in albergo con trasferimenti inclusi, oltre alla possibilità di rimborso o riprotezione su un volo alternativo. Peccato che questa manna della tutela sia più un dovere morale selettivo che una regola universale.

Lo sciopero del personale interno della compagnia come Volotea è un grande classico: qui la legge è bella chiara e porta al diritto a un compenso tra 250 e 600 euro, a seconda dei chilometri volati. Però, se scatta l’agitazione tra gli addetti esterni ai vettori, tipo quelli dei servizi di handling o i rappresentanti sindacali più radicali, ecco che magicamente si entra nel regno della “circostanza eccezionale”, ovvero niente risarcimenti automatici per i poveri passeggeri. Interessante come cambiano le carte in tavola.

Un pratico consiglio arriva da un esperto legale: contattate la compagnia per controllare lo stato del vostro volo, fate un salto sui siti degli aeroporti o cercate la lista dei voli garantiti. E soprattutto, fate attenzione a raccogliere ogni documento di viaggio. Perché, in questi casi, la carta può trasformarsi nell’unica arma per ottenere rimborsi o inviare reclami contro l’inevitabile caos che verrà.

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