Notizie

Otb si prepara a far lievitare i prezzi negli Stati Uniti: chi ha bisogno di soldi di tasca propria?

Il gruppo Otb, che controlla i marchi Diesel, Jil Sander, Maison Margiela, Marni, e Viktor & Rolf, oltre a Staff International e Brave Kid, sembra avviato verso l’introduzione di un aumento dei prezzi negli Stati Uniti. E indovinate un po’? Questo perché l’amministrazione Trump potrebbe decidere di imporre dei dazi commerciali. Ubaldo Minelli, l’amministratore delegato del gruppo, ha spiegato in modo così dettagliato da farci pensare che fosse un esperto di economia, proprio mentre presentava il bilancio di sostenibilità 2024 a Milano:

“Stiamo valutando negli Usa un possibile incremento dei prezzi dell’8-9% per mantenere i margini.”

Ah, la logica imprenditoriale! “C’è un quadro normativo in divenire”, ci spiega Minelli, come se bastasse a giustificare ogni capriccio di prezzo. Parliamo di un vero e proprio balletto di cifre! Certo, è fondamentale “valutare” se sia il caso di aumentare i prezzi negli USA, perché chiaramente gli acquirenti americani non hanno nulla di meglio da fare che farsi spennare di 8-9% in più.

Ma non è finita qui! Hanno persino “fatto alcune simulazioni” per calcolare l’impatto degli oneri sul gruppo, come se le simulazioni potessero davvero cambiare la realtà. O forse sperano di ingannare i clienti con qualche grido di guerra sui dazi? Se dovessero reintrodurre i dazi, ovviamente ci sarà un impatto, e noi ci chiediamo se ‘impattare’ non sia già parte del loro business model.

In definitiva, ogni brand viene valutato singolarmente per “possibili azioni da intraprendere per ridurre l’impatto”. Che bel modo per dire che si studia come spremere ogni centesimo dalla clientela senza troppi scrupoli! Stiamo assistendo a un capolavoro di strategic planning, o forse semplicemente a un altro esempio di come giustificare l’ingiustificabile nel mondo della moda.

Exit mobile version