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Padiglione Italia fa il botto nei primi tre mesi: ecco i numeri da capogiro che non ti aspetti

Manca poco all’inaugurazione di Expo 2025 a Osaka, e il Padiglione Italia si presenta con un curriculum di tutto rispetto, almeno a parole. In soli tre mesi, ha ospitato 367 eventi tra incontri d’affari, conferenze, mostre e spettacoli, attirando una folla relativamente contenuta di circa 5.480 persone. Un’immensa attività promozionale che pare doverci illuminare bene sulle eccellenze nostrane.
Sul fronte economico, il pallottoliere segna 336 milioni di euro in investimenti freschi tra imprese italiane e giapponesi, presentati come grandi vittorie diplomatiche ed economiche. Tra i protagonisti, spiccano affari come quelli di Danieli, che ha siglato contratti per 200 milioni in terra nipponica, o il colosso NSG Group che si impegna a stanziare 80 milioni per ampliare lo stabilimento di San Salvo (Chieti). Non meno importante la promessa di 50 milioni da parte di DR Automobiles per Macchia d’Isernia, accompagnata da un piano assunzioni che sembra una manna per l’occupazione locale. E non dimentichiamo l’iniezione di 6 milioni di Ebara Corporation per Gambellara. Come sempre, le cifre promettono ma l’attuazione sarà tutta da verificare.
Il business non si limita ai grandi nomi: 104 eventi dedicati alle imprese hanno coinvolto oltre 3.100 operatori italiani, giapponesi e internazionali, con più di 90 incontri B2B e – perché non dimenticare l’immancabile tocco tricolore – 39 degustazioni firmate Eataly. Tutto questo fa parte dell’oggi prestigioso e autoreferenziale Italy-Japan Action Plan 2024-2027, che promette di rendere l’intesa industriale un vero capolavoro di lunga durata.
Passando all’arte e alla cultura, sempre garanzia di immagine e soft power, l’auditorium vanta ben 172 eventi e il teatro 103 spettacoli, spaziando dai concerti del Teatro La Fenice e del Teatro dell’Opera di Roma alla banda dell’Arma dei Carabinieri, senza dimenticare la “glamour” tappa di Sanremo Giovani e la prestazione del ballerino Roberto Bolle. Nel frattempo, il metaverso del Padiglione, quella trovata tech all’avanguardia, ha raccolto quasi 160.000 accessi in meno di un mese, a dimostrazione che l’Italia sa farsi notare anche in digitale.
Le regioni italiane non sono rimaste a guardare: 18 su 20 hanno partecipato scambiandosi la ribalta con mostre e installazioni settimanali. Nei primi tre mesi, sono stati organizzati 12 eventi territoriali e incontri volti a catalizzare investimenti, il tutto rigorosamente in collaborazione con il Mimit, Invitalia e la Conferenza delle Regioni. A quanto pare, il campanilismo può ancora unire con obiettivi condivisi, almeno su carta.
Il flusso di visite ufficiali parla di 207 delegazioni, tra imprenditoriali (101) e istituzionali o culturali (106), provenienti da tutta Italia, dal Giappone, e non solo. Non male. L’apparato comunicativo fa il suo dovere: la presentazione della Venere di Venafro, in cartellone dalla Regione Molise, ha generato ben 6 milioni di visualizzazioni su X, sommando a un totale superiore ai 30 milioni tra tutti i contenuti social del Padiglione — numeri che, se non altro, confermano che il marketing è famigliare con la viralità.
A fianco delle operazioni commerciali, sono stati firmati 12 memorandum di intesa tra atenei, centri di ricerca e istituzioni culturali italiane e giapponesi. Tra i protagonisti: La Sapienza con la Kansai Medical University, l’Università di Siena con l’Osaka Metropolitan University, e dall’arte fumettistica il Palazzo del Fumetto di Pordenone con il Kyoto International Manga Museum. Almeno qui la cultura sembra davvero fare ponti — o almeno provarci.
Dietro le quinte, il Padiglione Italia gode del supporto di diverse “grandi” istituzioni: dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri al Ministero degli Affari Esteri, passando per la Camera di Commercio italiana in Giappone e l’Ambasciata, senza dimenticare il Consolato e un variegato stuolo di partner istituzionali e privati. Nel solco dell’innovazione, il progetto Docodemo Expo ha permesso a bambini ospedalizzati in Giappone di visitare virtualmente la struttura mediante robot telecomandati, comprese 33 visite sperimentali nei primi mesi. Dolci gadget di una realtà che cerca la commozione e la partecipazione a distanza.
In sostanza, con una miscela di economia, arte, innovazione e identità territoriale da cartolina, il Padiglione Italia si conferma una delle attrazioni più in vista di Expo 2025, incaricata di dipingere un’Italia smart, creativa e seducente per investitori e partner globali. Sperando che tra la retorica e la realtà non passi troppo tempo prima dell’effettiva sostanza.