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Pattex ci propina cartucce in cartone che salvano il pianeta (buona fortuna a usarle davvero)

Protezione e adesivi Pattex rivoluzionano la sostenibilità con cartucce in cartone futuristiche

Finalmente una svolta epocale nel mondo delle cartucce per sigillanti e adesivi, quelle che da decenni sembravano immuni a qualsiasi innovazione degna di nota. Dal prossimo settembre 2025, Henkel lancia una nuova generazione di cartucce in cartone per i sigillanti siliconici sanitari e multiuso Pattex, promettendo di trasformare radicalmente il nostro modo di maneggiare questi indispensabili prodotti da lavoro e fai-da-te. E attenzione, perché la rivoluzione non resterà confinata a queste categorie ma si allargherà progressivamente ad altre famiglie di prodotti.

Ovviamente, come nei migliori copioni corporate, dietro questa gloriosa innovazione si nascondono ben due anni di maniacale progettazione, sviluppo e test, con la partecipazione entusiastica di oltre 3.000 utenti, professionisti e hobbisti. La cartuccia tradizionale, concepita addirittura negli anni Trenta del secolo scorso, prevedeva l’uso di taglierini per l’apertura – una piccola impresa che richiedeva tempo e, soprattutto, produceva montagne di plastica da smaltire senza pietà. Un patrimonio insomma di spreco e fastidio che, evidentemente, merita di andare in pensione.

Albert Lipperheide, il solerte direttore Consumer & Craftsmen di Henkel Adhesive Technologies per Italia e Grecia, si lancia in un tripudio di sostenibilità e miglioramento dell’esperienza utente, assicurando che la nuova cartuccia non tradirà la leggendaria qualità Pattex, anzi, potenzierà il piacere di usarla.

Secondo le sue parole:

“La nuova generazione di cartucce rappresenta un significativo salto in avanti per la sostenibilità ambientale e migliora l’esperienza di chi sceglie Pattex, senza compromettere in alcun modo la qualità e le prestazioni conosciute dai nostri clienti. Siamo convinti che questa innovazione diventerà un punto di riferimento nel mercato degli adesivi e dei sigillanti, rispondendo alle crescenti aspettative degli utenti.”

Chi avrebbe mai detto che la plastica potesse essere ridotta del 51% per unità? Eppure è così. Le sorprendenti cartucce di nuova generazione sono composte da cinque elementi principali: il tappo superiore, il beccuccio, l’anello, il pistone – tutti con almeno il 49% di plastica riciclata – e il tubo esterno fatto di cartone riciclato al 100%, con una sacca interna in pellicola. Un dettaglio da non sottovalutare, considerando che le cartucce tradizionali, dopo l’uso, finiscono tutte nell’indifferenziato perché contaminate dai residui di prodotto, trasformando ogni confezione in un rifiuto difficilmente riciclabile.

La magia del nuovo design consiste anche nella facilità con cui le parti contaminate (tappo, beccuccio, pistone e sacca) possono essere rimosse e smaltite correttamente nell’indifferenziato, mentre il tubo in cartone e l’anello – quelli sì finalmente ripuliti – vanno con orgoglio nella raccolta differenziata di carta e plastica. Una svolta epocale per l’esperienza di riciclo, che permetterà di risparmiare montagne di plastica inutilmente gettata via. In sostanza, un miracolo di pragmatismo ecologico che promette di alleggerire di molto il nostro peso ambientale… o almeno quello delle cartucce.

Che meraviglia sentirsi dire che ridurre la quota di rifiuti non riciclabili al 73% è un traguardo a cui aspirare. Immaginate, quasi tre quarti di spreco evitato, un miracolo della sostenibilità degno di una standing ovation. Stefano Honisch, il grande capo del Consumer & Craftsmen Application Engineering di Henkel Adhesive Technologies, ci illumina con la sacra missione di raggiungere il net zero entro il 2045, un’impresa titanica che però si concretizza con ben 161 stabilimenti sparsi per il mondo. Il mezzo? Usare un po’ più di energia “green” e magari qualche ingrediente non fossile, ma preso da cose naturali o addirittura biogenerate, così suona meglio e fa tanto eco-friendly.

Prendete la colla Pritt Stick, ad esempio, quella fighissima che ormai è fatta per il 97% di ingredienti “completamente naturali”. Ammettiamolo, è praticamente magia: colla che si scioglie nell’aperitivo ecologico del dopo lavoro. E poi, giusto per non farci mancare nulla, il 2024 è l’anno d’oro della “riciclabilità”, con l’89% delle confezioni che sono riutilizzabili o riciclabili. Eh sì, l’89% è un risultato così straordinario da sembrare quasi una promessa elettorale.

Marta Carvelli, la brillante mente dietro il Marketing di Henkel Adhesive Technologies, ci fa sdraiare sulla poltrona dell’entusiasmo parlando della nuovissima cartuccia Pattex, “un’innovazione molto importante” che combina due tematiche fondamentali: sostenibilità e praticità, perché ormai si sa, il consumatore è un fiume in piena di scelte sensate.

La cartuccia extra green non solo ha il 50% di plastica in meno rispetto a quella tradizionale, ma si fregia anche di una riduzione del 70% dei materiali non riciclabili. Roba che fa quasi sentire in colpa chi la usa. Non finisce qui: dal punto di vista dell’uso, è una rivoluzione revolucionaria, grazie “all’apertura automatica anche richiudibile” che elimina la fastidiosa necessità del taglierino, così nessuno finirà più su YouTube con video di ferite accidentali post-sigillatura. La sagacia del design si spinge anche a fare in modo che il beccuccio si adatti al 90% delle applicazioni, perché chi lo sa, il 10% dei casi disperati può pure arrangiarsi.

E non dimentichiamo il risparmio di tempo: un bel 30% in meno per portare a termine il lavoro di sigillatura, più tempo per fare tutto quello che non riguarda sigillare, immagino. Insomma, un’epopea del fai-da-te che riparte a settembre 2025, quando le nuove cartucce Pattex in cartone sbarcheranno in Italia, pronte a invadere supermercati, bricolage, ferramenta e persino i sacri portali dell’e-commerce.

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