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Piccioli alla guida di Balenciaga: chi ha bisogno di originalità quando c’è il copia e incolla?

Pierpaolo Piccioli è stato nominato nuovo direttore creativo di Balenciaga. Oh, che colpo di scena, come se ci fosse voluto un sacco di riflessione! Questo stilista romano, ex rivoluzionario presso Valentino, prenderà in mano le redini il 10 luglio prossimo, subentrando a Demna, che è stato scelto per portare la sua “creatività” in Gucci. La nota ufficiale del gruppo Kering non perde tempo a sottolineare quanto sia “affermato e rispettato” Piccioli, maestro dell’alta moda, il che è bello, ma ci si chiede cosa significhi realmente in un mondo dove il “creativo” è applaudito a prescindere.
La prima collezione Balenciaga sotto il genio creativo di Piccioli debutterà in ottobre. “Non potrei essere più felice di dare il benvenuto a Pierpaolo nel Gruppo” commenta Francesca Bellettini, la vice CEO di Kering. Parole dolci come miele, giusto? E continua affermando che è “uno dei designer più talentuosi e apprezzati del nostro tempo”. Davvero? Dato il curriculum di designer che vediamo, come non essere scettici? La sua visione e passione per il savoir-faire lo rendono “la scelta ideale”, ma forse anche un po’ scontata.
Si sente un tono di gratitudine in ogni parola quando Gianfranco Gianangeli, CEO di Balenciaga, esprime il suo entusiasmo per l’inizio di questa “nuova era”. “La sua visione creativa sarà dirompente”, dice, come se stesse parlando di un disco di un artista pop piuttosto che di collezioni di alta moda. Ma siamo sicuri che l’eredità di Cristóbal Balenciaga non sarà solo un bel ricordo, anzi, speriamo che non ci sia un “Affrontiamo il passato!” sulle passerelle.
Un Pierpaolo Piccioli evidentemente euforico osserva: “Balenciaga è quello che è oggi grazie al percorso di tutte le persone”. Davvero un’osservazione acuta, considerando che in un mondo dove i marchi cambiano rotta più velocemente di quanto si possa dire “vintage”, sarebbe interessante sapere a chi si riferisce per davvero! Sottolinea anche che la maison non ha mai perso traccia dei suoi valori estetici. Espressioni meravigliose, ma “valori estetici” di chi, esattamente? Quelli di Demna? O quelli più nostalgici che portano all’archivio?
Il talento di Demna viene ribadito prima di lasciargli la scena, un segno di rispetto che sa di capitolo chiuso. E Picnic, scusate, Piccioli, conclude con la sua bellissima frase: “Quello che è stato, consegna a me l’occasione di aggiungere la mia versione”. Un’interpretazione straordinaria di un cambio generazionale. Chissà come si sentirà Demna dopo aver passato il testimone: “Grazie, e spero che tu faccia meglio di me!”, forse non è proprio il messaggio che passerà.
In ultima analisi, restiamo tutti sintonizzati, non sappiamo mai cosa possa succedere nel candido regno dell’alta moda. Resta da vedere se Pierpaolo Piccioli trasformerà Balenciaga in un monumento a ciò che era o se porterà qualcosa di fresco e, osiamo dirlo, innovativo. Ma con tutte queste parole di gratitudine e ammirazione, è chiaro che il fabbisogno di innovare è di gran lunga superato dall’arte di elogiare. Che spettacolo!