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Powell accontenta Trump e annuncia taglio tassi: i dazi funzionano davvero, chi l’avrebbe mai detto?

Jerome Powell sembra avere voglia di fare pace con Donald Trump, aprendo alla possibilità di tagliare i tassi d’interesse dopo settimane di battibecchi con il presidente americano. Al simposio di Jackson Hole, Powell non ha esitato a puntare i fari sui rischi in aumento per il mercato del lavoro: “I rischi al ribasso sull’occupazione stanno crescendo”, ha dichiarato. Il mercato del lavoro appare in equilibrio, sì, ma si tratta di un equilibrio tutto sommato bizzarro, nato da un deciso rallentamento sia dell’offerta che della domanda di lavoratori.
Riguardo all’inflazione, ancora ben al di sopra del target ufficiale del 2%, Powell ha sottolineato la presenza di nuovi rischi rialzisti. E indovinate un po’? “Gli effetti dei dazi sui prezzi al consumo sono ormai ben evidenti” e si faranno sentire ancora di più nei prossimi mesi. Non solo: il capo della Federal Reserve ha ammesso una “forte incertezza” sia sulla tempistica sia sull’entità degli effetti dei dazi. La promessa è però ferma: nessuno consentirà che un aumento temporaneo dei prezzi si trasformi in una tendenza permanente.
Parlando di politica monetaria, Powell ha aperto scenari fin qui impensabili: “La nostra posizione attuale, restrittiva ma non estrema, insieme a una nuova valutazione dei rischi, potrebbe motivare un allentamento dei tassi”. Il tasso di riferimento si trova oggi a 100 punti base, più vicino a una posizione neutra rispetto a un anno fa, e la stabilità della disoccupazione consente di procedere con prudenza nel considerare ogni aggiustamento.
Se l’inflazione rimane una sfida ardua, la strategia è chiara: “Procederemo con attenzione, decidendo solo in base ai dati e senza deviare dal nostro approccio metodico”. Un’espressione elegante per dire che almeno per ora nessuno farà mosse azzardate, ma senza chiudere del tutto la porta a sorprese.
Nel frattempo, Donald Trump ha deciso di passare dalle parole ai fatti con un vero e proprio ultimatum alla Federal Reserve, minacciando di licenziare Lisa Cook, membro del Consiglio dei governatori, se non si dimetterà spontaneamente. Secondo Trump, le azioni di Cook sarebbero “sbagliate”, un’accusa pesante pronunciatagli di fronte ai giornalisti a Washington. Non è la prima volta che il presidente la critica, arrivando a chiederne le dimissioni con accuse di frode. Per la cronaca, Cook è stata nominata alla Fed dall’ex presidente Joe Biden nel gennaio 2022.