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Prevenzione e tutela secondo gli esperti: tutto quello che ti nascondono

Prevenzione e tutela secondo gli esperti: tutto quello che ti nascondono

In un mondo in cui i truffatori diventano sempre più ingegnosi grazie alla tecnologia, la diffusione delle frodi digitali cresce senza sosta. Naturalmente, questa escalation dipende in gran parte dalla modalità con cui effettuiamo i pagamenti e dall’abilità degli astuti malintenzionati che manipolano ogni minima falla per ingannare gli ignari utenti. Per fortuna, o almeno così ci dicono, Europa e Italia hanno fatto passi da gigante nel prevenire e contenere questo flagello, aggiornando costantemente un quadro normativo tutto sommato all’avanguardia, proprio per mantenere al sicuro cittadini e sistemi di pagamento.

Un vero e proprio spartiacque nella sicurezza dei pagamenti si è avuto con l’introduzione della tanto celebrata autenticazione forte del cliente (SCA), parte integrante della famigerata Payment Services Directive 2 del 2015. E come se non bastasse, in arrivo c’è un nuovo pacchetto di misure europee pronto a rivoluzionare ancora la scena: le banche saranno addirittura obbligate a monitorare con maggiore attenzione e tempestività ogni movimento sospetto, potendo bloccare le operazioni in attesa della conferma da parte del malcapitato cliente. Peccato solo che questa rivoluzione arrivi solo ora, quando i truffatori già si sono evoluti di un paio di step avanti.

Ma non è finita: sempre più stringente sarà l’obbligo per le banche di verificare prima di effettuare qualsiasi bonifico in euro che il nome del beneficiario e l’IBAN corrispondano. Fantastico direte voi… peccato che questo controllo sia già in vigore da tempo per i bonifici istantanei, solo che funziona solo quando vuole. Nel frattempo, gli esperti si battagliano per cercare di distribuire con chiarezza responsabilità tra banca e cliente, con la speranza di evitare che quest’ultimo si trovi a piangere le perdite causate da operazioni fraudolente operate senza il suo consenso o gravissime negligenze di sorta. Insomma, mettiamo tutti in riga e speriamo che funzioni.

La consapevolezza della gente come scudo anti-truffa

Un’altra grande conquista è quella dell’educazione finanziaria, un tema sacro per le autorità bancarie italiane. Banca d’Italia, da sempre impegnata a far capire al popolo quanto sia pericoloso cadere nelle trappole delle frodi finanziarie, promuove da anni campagne per insegnare a riconoscere i pericoli e a difendersi con comportamenti – ovviamente – “sicuri”. Un progetto potentissimo che, a detta loro, si intensificherà nei prossimi mesi, sviluppato con il prezioso aiuto di associazioni e altri organismi istituzionali, e veicolato con un linguaggio semplice e accessibile, perché si sa, la chiarezza è la chiave per salvare il mondo da cybercriminali sempre pronti.

La verità, però, è che la prima e più formidabile linea di difesa contro i truffatori resta la consapevolezza stessa degli utenti, specialmente contro quegli inganni sofisticati e subdoli che chiamano “social engineering fraud”. Tradotto in parole povere: quelle truffe che non puntano tanto sulle falle tecnologiche, ma a manipolare psicologicamente le persone, sfruttando la loro buona fede, distrazione o semplice curiosità.

Ah, la manipolazione del pagatore: quel piccolo capolavoro di ingegneria truffaldina in cui le vittime, ignare e del tutto inconsapevoli, diventano complici dei propri carnefici. Un vero e proprio gioiello di umanità manipolata, quasi da premio Oscar.

Prendiamo ad esempio i bonifici istantanei, quei moderni strumenti di pagamento che promettono meraviglie: rapidità da urlo e comodità a portata di clic. Peccato solo che, una volta partita l’operazione, il sacro bottone non si può più fermare. Fantastico, vero? Così, i maestri del raggiro ne approfittano allegramente, strillando urgenze a noi poveri inesperti mentre ci convogliano il denaro a velocità supersonica direttamente nelle loro tasche.

ABF: il supereroe con tempi da lumaca che corre (più veloce della giustizia)

Fortunatamente, chi cade vittima ha uno strumento a portata di click, senza dover sborsare una fortuna in avvocati: l’Arbitro Bancario Finanziario (ABF). Pensate, la sua specialità è risolvere le controversie con una rapidità da far impallidire la lentezza della giustizia ordinaria: in appena tre mesi, metà più o meno, ti danno una risposta. Una vera rivoluzione, se non fosse che un sorprendente 61% delle decisioni va a favore del cliente. Sorprendente, perché ciò significa che le banche, non proprio inclini a regalarci favori, ammettono spesso di aver sbagliato prima ancora che l’ABF decida. Naturalmente, se avete distrattamente causato la truffa con dolo o colpa grave, il simpatico arbitro vi saluta e vi lascia a cuocervi nel vostro brodo.

Per chi ama le formalità, si può pure presentare un esposto alla Banca d’Italia, che funge da mediatore tra la banca e il cliente: fa da ambasciatore ma, come un buon diplomatico, non decide nulla. Però bada bene, nel 33% dei casi avviene il miracolo e le richieste dei poveri truffati vengono accolte, grazie al grande cuore e impegno della banca centrale.

Il controllo non finisce qui, naturalmente. La Banca d’Italia si dà da fare con campagne ispettive perché, ovviamente, le banche devono rimborsare i clienti solo se questi ultimi non sono colpevoli di aver contribuito alla truffa (facile, no?). Senza dimenticare che il sistema di vigilanza esige che tutto il comparto bancario si allinei a pratiche “trasparenti” – parola magica – e che siano messi in piedi protettori sistemi per evitare che i clienti restino con il cerino in mano.

Come non farsi fregare (o almeno provarci)

Per chi si sveglia solo ora, ci sono le amate guide pubblicate dalla stessa Banca d’Italia, disseminate qua e là sui siti degli intermediari finanziari. Questi librettini di saggezza moderna spiegano come non farsi manipolare dai geni del raggiro, con un linguaggio così semplice che perfino un bambino potrebbe capirlo. Che sollievo.

Se tutto questo non fosse abbastanza interessante, il sito di educazione finanziaria “L’economia per tutti” si prende cura di diffondere articoli, chiacchiere e pillole di conoscenza per prepararci alle insidie delle truffe, insegnandoci a difenderci in modo chiaro e pratico.

La lotta alle truffe non si limita a questo: coinvolge studenti, adulti e micro-imprenditori in percorsi educativi che – pensate un po’ – si fanno anche in giro per il paese, così come in campagne mediatiche e iniziative con le filiali della Banca d’Italia. Perché nulla è più rassicurante che sentirsi protetti in ogni angolo della nazione. Almeno sulla carta.

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